CRONACA
Enrico Mentana si scaglia contro "i pacifisti/opportunisti"
Duro post del direttore del Tg La7: "In molti scambiano la pace con il loro desiderio di essere lasciati in pace"

MILANO - Un pensiero a quelli che definisce “pacifisti/opportunisti”. Un pensiero firmato Enrico Mentana e diffuso tramite i social. Il direttore del telegiornale di La7, lo ha postato nelle scorse ore, alimentando il duro dibattito politico in corso in Italia tra chi sostiene fin qui la linea adottata dal Paese e chi invoca una svolta pacifista. 

Scrive il giornalista:  "Bisogna cercare la pace". Chi può non essere d'accordo? Ma come? E soprattutto, quale pace? Putin accetterebbe (forse) solo quella che gli garantirebbe di vedersi riconosciuta dal mondo la sovranità - che lui peraltro ha già proclamato - sui territori occupati in Ucraina, con o senza il consenso di chi glieli dovrebbe cedere, e in barba al diritto internazionale. Davvero sareste disposti a vendervi il territorio altrui per non avere rogne con Mosca? No? E allora cosa altro pensate possa convincere il  capo del Cremlino? Una bella mediazione dell’ONU?”.

Il post di Mentana è accompagnato da una foto del segretario generale delle Nazioni Unite Guterres, ritratto a Kiev davanti a un palazzone incenerito da un missile. “La foto è del 28 aprile. Dopo due mesi di guerra il segretario generale delle Nazioni Unite Guterres compie una missione di pace. Prima va a Mosca, dove incontra un Putin indisponibile a sentire ragioni. Poi si sposta a Kiev per vedere Zelensky. Durante il loro colloquio un missile russo colpisce un obiettivo proprio nel centro della capitale ucraina. Questa è l'attitudine negoziale del Cremlino. Come pensate di modificarla?” 

“E già che ci siamo - argomenta ancora l’anchorman -  in grazia di cosa facciamo i fatalisti davanti a attacchi missilistici sulla capitale di uno stato sovrano, e più in generale su sette mesi e mezzo di invasione armata del territorio di quello stato, e poi ci inquietiamo ("Eh però ora Zelensky esagera") per una azione di sabotaggio a un ponte in Crimea, che fino a prova contraria è secondo il diritto internazionale parte dell'Ucraina? Cioè Putin può colpire Kiev, le sue truppe possono occupare (e compiere orrori) a Bucha e Borodjanka, che sono lontane centinaia di chilometri non solo dal confine russo, ma anche dallo stesso Donbass, e invece le forze ucraine non possono compiere un'azione di sabotaggio (posto che siano state loro, come penso) sul loro stesso territorio?”

“Ma almeno - chiosa Mentana - abbiate la decenza di ammettere che per voi uno Zelensky, un Kuleba sono dei simboli solo finché le prendono; e che tutto sommato, se adesso Putin offrisse la pace a un'Ucraina mutilata di quattro regioni, sarebbe un risultato da portare a casa. Però, cari pacifisti/opportunisti, è giusto ricordarvelo: la seconda guerra mondiale cominciò proprio così”.

In un altro post, pubblicato nelle ore precedenti, il direttore del Tg La7 era stato ancora più esplicito: "Come si temeva, più la guerra va avanti e più si tende a dimenticare chi ha attaccato e chi si è difeso. E molti scambiano la pace con il loro desiderio di essere lasciati in pace. Cosa vuole ancora questo Zelensky? Non gli basta che abbiamo impedito, stando un po' dalla sua parte, che i russi occupassero tutta l'Ucraina? Vuole addirittura contrattaccare nelle terre che la Russia si è annesse? Ma così si prolunga la guerra! E rischiamo che Putin si arrabbi davvero e tiri fuori l'atomica. Ma chi ce lo fa fare? Viva la pace! Meglio un'Ucraina più piccola (e magari senza quel rompiscatole di Zelensky) che nessuna Ucraina..."

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