Vittima e aggressore si conoscevano e abitano nello stesso palazzo. Dinamica del fatto di sangue ancora tutta da chiarire
VEZIA – Ci sono ancora diversi punti interrogativi da chiarire, ma una cosa - stando a quanto raccolto dal Corriere del Ticino - è sicura: il 46enne accoltellato ieri sera a Vezia conosceva il suo aggressore. O meglio, i due abitano nello stesso palazzo: il 46enne vive al primo piano in una palazzina di via San Gottardo da alcuni mesi, l'aggressore al pian terreno da alcune settimane. I due - raccontano i vicini - sono stati visti cenare anche insieme sul terrazzo. Tra aggressore e vittima, quindi, si era instaurato un legame di amicizia.
Ma la dinamica dell'accaduto è ancora tutta da chiarire e l'inchiesta è nelle mani della procuratrice pubblica Valentina Tuoni, che oltre al reato di tentato omicidio ha ipotizzato nei confronti del 39enne anche le accuse di lesioni gravi e lesioni semplici.
Il fatto di sangue ha scosso la popolazione. Il gerente di una pizzeria vicino al palazzo dove si è consumato l'accoltellamento ha raccontato al quotidiano: "Ha visto l'aggressore provare a entrare nel locale. Spaventata, ha chiuso la porta a chiave e mi ha chiamato. Sono arrivato e ho visto l'uomo ammanettato e circondato da una decina di agenti. C'era sangue ovunque sulle scale".
Il 46enne, trasportato immediatamente in ospedale, avrebbe riportato ferite "di una certa gravità".