Protagonisti della vicenda un luganese con una invalidità del 100%, che voleva occupare i sedili a cui ha diritto, e un cittadino asiatico residente in Ticino. Quest'ultimo ha poi sporto denuncia
LUGANO - Un diverbio nato per un posto sul bus, quello pensato per gli invalidi, per poi passare a insulti definibili razzisti, e infine una sberla e la denuncia. Il Mattino racconta la vicenda che ha visto coinvolti un cittadino svizzero e uno asiatico residente in Ticino.
L'uomo si apprestava a salire sul bus a Lugano. Essendo invalido al 100%, con una protesi a una gamba, ha cercato di sedersi nei sedili dedicati. Uno era occupato dall'altro protagonista, di origini asiatiche, che non gli ha voluto lasciare il posto, nonostante le ripetute richieste.
I toni si sono alzati e il cittadino asiatico è passato agli insulti. “Durante il tragitto avrà detto almeno una ventina di volte Svizzera di m---a e allora gli ho chiesto di smetterla e in tutta risposta mi ha detto: perché? Subito gli ho fatto presente che io sono cittadino elvetico e quello era un insulto al mio paese. A quel punto le sue parole di sono fatte più aggressive e razziste. Da Svizzera di merda a svizzero di m---a”, ha raccontato l'uomo. Che a quel punto non ci ha più visto e gli ha tirato una sberla. Anche un'altra donna era intervenuta dicendo di non insultare la Svizzera.
La vittima ha chiamato le forze dell'ordine. In seguito ha anche sporto denuncia.