Parlano la convivente e un amico del 37enne schiantatosi dopo un volo con la tuta alare. Si indaga sulle cause dell'incidente
BELLINZONA – “Lui era l’uomo della mia vita e io la donna della sua”. Poche parole, affidate a LaRegione, racchiudono il dolore della compagna del 37enne del Bellinzonese che sabato pomeriggio ha perso la vita in Val Malvaglia durante un volo acrobatico con la tuta alare. I due convivevano e il mese scorso aveva firmato il contratto per l’acquisto di una casa.
“Era sempre allegro, solare e si faceva voler bene da tutti - ha raccontato la donna -. Disponibile, corretto, rispettoso e circondato da molti amici”. E con due di loro si è lanciato sabato scorso.
L’uomo, che lavorava come macchinista alle Ferrovie, era appassionato di paracadutismo e aveva molta esperienza alle spalle. “Volava da anni con la tuta alare e io mi sentivo tranquilla. Ripeteva che non sarebbe potuto accadere mai nulla di grave – ha aggiunto la sua compagna -. Mi rassicurava il fatto che la tuta è provvista di più paracaduti e di un sistema di apertura automatico. Avevano già volato in quella zona e le condizioni meteo erano ottimali, altrimenti avrebbero rinunciato”.
Il 37enne si è lanciato insieme a due amici da un elicottero da 3’600 metri di quota ma nella fase di atterraggio il paracadute non si è aperto e lui si è schiantato nella boscaglia. L’inchiesta della Polizia federale e del Ministero pubblico della Confederazione dovrà ricostruire le possibili cause della tragedia: da un difetto al paracadute a un’errata manovra o manipolazione, dall’impatto con un volatile o un drone fino a un malore che potrebbe essere sopraggiunto durante il volo.
“Eravamo contenti di fare quel volo insieme e per noi tre doveva essere una bella giornata di festa”, ha raccontato sempre a LaRegione uno dei due compagni di volo. Da tre anni gli amici partecipavano al Sun Valley Festival per usufruire dell’elicottero che propone voli panoramici a pagamento.
Le tute utilizzate in questa disciplina sono provviste di due paracaduti: quello principale, che va azionato manualmente, e quello di emergenza che entra in funziona autonomamente a 250 metri dal punto di atterraggio. Gli inquirenti hanno sequestrato il materiale della vittima per sottoporlo a un esame tecnico e capire il motivo della tragedia.