Capitan Sabbatini è e si sente ancora parte integrante, ma la società pare avere altre idee. Iniziativa dei tifosi per chiedere "un'altra stagione con il capitano"
Di Riccardo Vassalli
Non poteva esserci sconfitta più bella di quella di ieri sera al Letzigrund di Zurigo per il Lugano di Mattia Croci-Torti. Vero, il punteggio finale non avrà soddisfatto appieno il tecnico momò. Ma, per una volta, poco conta. La vittoria dello Young Boys (di nuovo campione svizzero) in casa del Servette certifica un traguardo che vale quanto una vittoria. Anzi, forse di più. Perché nella pancia dello stadio di Zurigo ci sono solo volti sorridenti, occhi increduli e voci rotte dall’emozione e dalla commozione.
Il Lugano targato Croci-Torti si migliora ancora e riscrive, una volta di più, la storia del club. Il secondo posto alle spalle della corazzata YB non solo è il miglior piazzamento degli ultimi anni in Super League, ma garantisce ai ticinesi anche l’accesso ai preliminari di Champions League. Roba che, solo a scriverla, mette i brividi.
E brividi veri deve averli avvertiti anche il “Crus”, signorile ed elegante a mandare davanti alle telecamere in una giornata storica il suo vice “Cao” Ortelli, colui che era presente nell’ultima impresa di questo tipo del Lugano. Correva la stagione 2000/2001 quando il Lugano allenato da Roberto Morinini e Ortelli (sempre in qualità di vice) si qualificò ai preliminari della competizione europea più importante. Gli ucraini dello Shaktar Donetsk spensero i sogni di gloria nel doppio confronto preliminare. Ma quella è storia del passato.
Occhi quasi malinconici e pieni di amore a tinte bianconere anche quelli del capitano Jonathan Sabbatini, colui che – insieme a Mattia Bottani – c’è sempre stato in questa cavalcata per certi versi incredibile. Con ancora la fascia da capitano al braccio, Sabbatini non si è nascosto davanti alle telecamere della RSI, ammettendo che la strada verso il rinnovo è in salita. O meglio, la bandiera bianconera e la società hanno visioni diverse sul futuro del calciatore 36enne, che dal proprio punto di vista si sente ancora tale e i numeri lo dimostrano. L’elevato minutaggio concessogli dall’allenatore (terzo giocatore di movimento più utilizzato) non sembra bastare però nel convincere la proprietà, che da una parte non vuole privarsi dello spessore calcistico e umano di capitan Sabbatini, ma dall’altra avrebbe proposto un piano futuro inferiore alle aspettative di chi ha scritto la storia recente del Lugano.
Si è schierata anche una parte del tifo bianconero, evidentemente non pronto a salutare Sabbatini. Nelle ore successive alle dichiarazioni del capitano è “spuntata” anche una petizione online per chiedere al FC Lugano “un’altra stagione con il nostro capitano”. “Chiediamo rispetto – si legge – per un giocatore che ha dato tutto per la causa bianconera nelle ultime 12 stagioni!”.