L'incredibile vicenda risale al 2022 e arriva dal Malcantone, dove quindici cani, soprattutto buldog francesi, vivevano al chiuso, in mezzo alle loro feci e urine. Al momento della visita dell'UFC, non avevano ricevuto nè cibo nè acqua
MALCANTONE - Malati, senza luce nè contatti con altri animali o persone, in condizioni igieniche più che precarie. Dal Malcantone arriva la tremenda vicenda di una quindicina di cani e di un pitone, sequestrati alla proprietaria, cui è stato intimato il divieto assoluto di tenere animali per due anni. A far luce su quanto accaduto c'è la sentenza del TRAM, riportata dal Corriere del Ticino, mentre non si sa al momento quali saranno le conseguenze dal punto di vista penale per la donna, che era già stata segnalata nel 2008 all'Ufficio del veterinario cantonale per come stava tenendo alcuni animali.
Nel 2022 nella sua casa si trovavano circa quindici cani, soprattutto buldog francesi, di cui uno incinta, e un pitone. Le povere bestie vivevano, stando al TRAM, in un vero e proprio stato di incuria: erano al chiuso, senza cambio aria, in locali saturi dalle loro deiezioni, alcuni addirittura nel locale caldaia. Avevano facile accesso a sostanze potenzialmente in grado di nuocere loro come medicamenti e prodotti di pulizia. Al momento della visita dell'UVC, erano soli in casa da molte ore, non erano stati loro acqua e cibo e non erano stati portati a fare la necessaria passeggiata, da cui avrebbero tratto anche un utile contatto con altri animali e persone. Il particolare forse più raccapricciante è che erano coperti di feci e urine e presentavano delle malattie e delle mancanze dovute a questo stato di incuria.
Non si è potuto, ovviamente, far altro che provvedere al sequestro. Dodici cani e il pitone sono poi stati sequestrati dall’UVC, altri due hanno trovato una nuova casa e uno, purtroppo, è stato sottoposto a eutanasia.
La padrona è stata denunciata dall'UFC per maltrattamento di animali e altre infrazioni e il TRAM ha deciso che per due anni non potrà tenere animali di nessun genere. Come detto, non è nuova a situazioni del genere: sedici anni orsono era stata segnalata perchè dei cani in suo possesso ne avevano morsi altri, ferendo anche una pecora e una persona. Inoltre, il suo nome figurava in una associazione per il recupero dei cani randagi e in una pensione, cui mancavano però i necessari permessi. Le due attività sono ora in liquidazione. Già ai tempi le era stato vietato di tenere animali, ma una volta passati i due anni, ha potuto di nuovo esserne proprietaria e la situazione si è reiterata.
Lei si è giustificata parlando di un periodo difficile in cui aveva dovuto affidare ad altri la custodia dei cani e del pitone, ma UVC e TRAM non hanno sentito ragioni.