"Il MeToo era partito con purezza. Oggi è diventato un finto nuovo puritanesimo che umilia anche la cultura, l'arte, la musica"
ROMA - Da tre anni non bene più, racconta: “La disintossicazione è arrivata dopo la grazia. Chi ha una dipendenza vera difficilmente riesce a smettere. Direi un cinque per cento. E tutti quelli che ci riescono parlano di grazia: è inspiegabile il motivo per cui alcuni ce la fanno e gli altri no. Ho molta paura di tornare dov'ero. Ma mi impegno molto attraverso pratiche quotidiane, come la meditazione, per non ricaderci.Quarantacinque minuti, un'ora: ogni mattina. Perché la mia naturale condizione sarebbe di andare verso il buio. Le voci, i pensieri parassiti: una sorta di vergogna che ho sin da piccola, un senso di spavento quando devo stare in mezzo agli altri”
E questa è solo una delle confessioni che Asia Argento ha affidato al Corriere della Sera. L’attrice e regista parla a tutto campo. Dall’infanzia turbolenta a Morgan, grande amore di gioventù con il quale ha avuto una figlia. Il cantautore recentemente è finito al centro di una nuova bufera a causa di un procedimento giudiziario che lo vede imputato per stalking: “È una persona malata che ancora non ha iniziato un cambiamento. Gli ultimi fatti legati a Marco sono terrificanti, ma se lui avesse avuto la grazia di desiderare di rimanere pulito non si sarebbe comportato in quel modo. Non lo sto giustificando: anzi forse pagare può essere l'unica cosa in grado di fermare il suo autolesionismo”.
Ma la parte più interessante dell’intervista è quella dedicata al MeToo, il movimento femminista nato per denunciare le molestie e gli abusi sulle donne, che vide proprio Asia Argento fra le iniziatrici: “È partito con una purezza di intenti, poi se n'è impossessata la macchina tritacarne. Gogne mediatiche, persecuzioni tramite tweet e hashtag. Dal denunciare i misfatti di criminali come Weinstein, che impunemente violentava ragazze, siamo passati a cancellare persone che hanno una condotta sessuale non irreprensibile. L’America ha buttato tutto in una deriva micidiale, facendo una poltiglia che semplifica le cose. Un finto nuovo puritanesimo che umilia anche la cultura, l'arte, la musica. Al cinema la sessualità non si può più raccontare a trecentosessanta gradi. Ho il desiderio di distruggere tutto questo”.