Qualche mese fa aveva scoperto di avere una grave malattia, contro la quale ha combattuto tenacemente, ma alla fine si è arreso
Si è spento la notte scorsa, all’età di 62 anni il giornalista Gianmaria Pusterla. Qualche mese fa aveva scoperto di avere una grave malattia, contro la quale ha combattuto tenacemente, ma alla fine si è arreso. Mercoledì era stato ricoverato in condizioni già critiche alla Clinica Moncucco.
Nella sua carriera ha lavorato per diverse testate: è stato direttore del Popolo e Libertà, giornalista al Corriere del Ticino e in seguito vicedirettore del Giornale del Popolo, fino alla chiusura del quotidiano, avvenuta nel 2018. L’anno successivo è diventato collaboratore personale del ministro Norman Gobbi, ruolo che aveva svolto anche a fianco di Luigi Pedrazzini. Pusterla avrebbe compiuto 63 anni tra pochi giorni, il 15 giugno. I funerali si terranno martedì alle 14.30 nella chiesa parrocchiale di Mendrisio. Le nostre condoglianze ai famigliari di Gian Maria.
Breve nota personale: l’avevo sentito una decina di giorni fa e mi aveva parlato della sua malattia. Mi era parso rassegnato in quanto le cure non avevano dato il risultato atteso. Ma qualche speranza con una nuova cura c'era ancora. Del resto, sapeva perfettamente che quel male è di quelli che difficilmente perdonano. Ma era felice, perché nelle ore successive sarebbe nata la sua nipotina. Mi sono tornati alla mente i due giorni che abbiamo trascorso insieme in un angolo paradisiaco nel sud della Sardegna, ospiti di un albergatore amico del nostro comune amico Riccardo Rossi. Era il momento in cui lui si era trovato senza lavoro a causa della chiusura del Giornale e quello era stato l’argomento principale di quei giorni. Dopo l’ultima telefonata gli ho detto “coraggio Gianma, ti mando un abbraccio”.