La tassa, a partire dai 50 posti auto, sarà differenziata secondo la destinazione dei posteggi con diversi prezzi per commerci e dipendenti. Non tassati invece quelli per i residenti. Chiesto anche un credito quadro per il trasporto pubblico
BELLINZONA – Due importanti messaggi sulla mobilità quelli licenziati oggi dal Consiglio di Stato, tra cui figura l’annosa tassa di collegamento proposta dal ministro Claudio Zali.
La versione “2.0” della tassa ha il duplice obiettivo di ingenerare un orientamento della domanda di mobilità verso modalità più sostenibili e di finanziare circa un terzo della spesa del trasporto pubblico a carico del Cantone. Questa è nata, si legge nella nota odierna, da un’ampia consultazione degli enti interessati (Comuni, Commissioni dei trasporti e Associazioni) svolta negli scorsi mesi. Nel dicembre scorso, approvando il principio della misura, il Gran Consiglio aveva infatti incaricato il Consiglio di Stato di presentare un messaggio specifico che illustrasse nel dettaglio le intenzioni. La proposta ora inviata al Parlamento presenta la strategia e i dettagli della tassa. Ecco quindi cosa prevede.
La tassa sarà a carico dei proprietari di posteggi con una dimensione a partire da 50 posti auto e sarà differenziata secondo la destinazione degli stessi: i posteggi per residenti non verranno tassati; quelli a servizio dei commerci verranno tassati da 1 a 3 franchi al giorno di utilizzo e quelli destinati ai dipendenti da 1 a 5 franchi al giorno.
I generatori di importanti correnti di traffico che si dimostreranno particolarmente virtuosi (riduzione di posteggi unita alla promozione della mobilità aziendale, del carpooling e di altre modalità sostenibili) potranno beneficiare di una riduzione della tassa.
Il Consiglio di Stato intende fissare per il primo anno la tassa a 1.50 franchi /giorno per i commerci e 3.50 franchi /giorno per i dipendenti e genererà un’entrata di 18 milioni di franchi.
Nelle regioni periferiche, dove vi sono meno problemi di traffico, la tassa non sarà applicata. Con questa modifica legislativa si concretizza un ulteriore passo verso una mobilità più sostenibile sia in termini di impatto territoriale e ambientale sia in termini finanziari.
Secondo credito quadro per il finanziamento delle prestazioni di trasporto pubblico
Sempre oggi, il Consiglio di Stato ha licenziato un secondo messaggio riguardante la richiesta di un secondo credito quadro per il finanziamento delle prestazioni di trasporto pubblico.
Il servizio di trasporto pubblico è finanziato per circa il 35% dall’utente e per la restante parte dagli enti pubblici: Confederazione, Cantone e Comuni. In Ticino sono operanti 10 imprese di trasporto ferroviario e bus con 110 linee che percorrono annualmente circa 18 milioni di chilometri coprendo in maniera estesa tutto il territorio cantonale. Questo servizio, che riscontra una continua crescita di utenza e apprezzamento per la sua qualità, comporta costi annui per gli enti pubblici superiori a 130 milioni di franchi. In base ai dispositivi della Legge sui trasporti pubblici (LTPub), il Gran Consiglio è tenuto a determinare ogni quattro anni i contributi cantonali destinati al trasporto pubblico, allo scopo di disporre di un quadro di riferimento finanziario che permetta al Consiglio di Stato la necessaria pianificazione.
Con il Messaggio licenziato oggi, il Consiglio di Stato chiede al Parlamento lo stanziamento di un credito di 290.4 milioni di franchi , di cui 226.8 milioni a carico del Cantone e il restante importo a carico dei Comuni, per il finanziamento per il periodo 2016 -19 delle prestazioni di trasporto pubblico.