I Giovani PPD: "Non riteniamo Norman Gobbi il candidato ideale per la posizione di Consigliere Federale"
Generazione Giovani si schiera a sorpresa contro la candidatura del presidente del Consiglio di Stato: "Il Ticino ha bisogno di un Consigliere Federale al più presto, ma non bisogna abbassare gli standard minimi richiesti per il ruolo"
BELLINZONA - "Non riteniamo Norman Gobbi il candidato ideale per la posizione di Consigliere Federale". Firmato PPD-Generazione Giovani. La presa di posizione - la prima a livello partitico così esplicita - arriva nella tarda mattinata dall'area politica che non ti aspetti. I ragazzi pipidini escono allo scoperto e bocciano la candidatura del presidente del Consiglio di Stato al Governo federale, il giorno dopo le audizioni a Berna, proprio nel gruppo PPD e in quello PLR, degli aspiranti Consiglieri Federali UDC. E il motivo della bocciatura è molto preciso.Leggiamo: "Il comitato di Generazione Giovani PPD Ticino si è chiesto se il candidato UDC al consiglio federale sia veramente il miglior rappresentante per il nostro cantone. Alcuni avevano dubbi, altri no, ma a noi sono sorti proprio questo fine settimana quando a mezzo stampa il Presidente del Governo Norman Gobbi ha criticato pubblicamente un altro ministro, Manuele Bertoli, accusandolo di non aver rispettato le normali procedure e di aver mandato una lettera a nome del Consiglio di Stato senza averla presentata ai colleghi (consultazione federale sulla nuova ordinanza LRTV). Il Consigliere interessato ha risposto domenica attraverso i portali on-line e ieri (martedì 1° dicembre) in un intervista a “La Regione” descrivendo attentamente la procedura che è stata adottata per la consultazione e che tutti i colleghi, Gobbi incluso, hanno ricevuto la lettera attraverso un incarto inserito nell’ordine del giorno della riunione del Consiglio di Stato.Se le affermazioni di Bertoli fossero corrette il Presidente del Consiglio di Stato avrebbe richiamato per mezzo stampa un suo collega, accusandolo di non aver trasmesso un documento, per scoprire in seguito che non solo l’incarto aveva seguito la corretta procedura, ma che la citata lettera era stata da lui firmata. Una svista e delle accuse che riteniamo molto gravi, azioni di questo genere non fanno che minare la credibilità delle nostre istituzioni"."Uno dei principi fondamentali che caratterizza il Consiglio Federale - prosegue la nota - è quello della collegialità. Un principio che, a nostro avviso, il governo cantonale ticinese ha perso da tempo e che le uscite del Presidente in questo fine settimana continuano a minare. Il Consigliere di Stato Gobbi con queste uscite non ha avuto rispetto del Consiglio di Stato e della figura del Presidente intese come figure istituzionali fondamentali all’interno nostro sistema politico. In un altro cantone per un fatto istituzionale grave come questo si sarebbero chieste le dimissioni del Consigliere di Stato, nel nostro bel Ticino invece la minima critica viene spenta e tutti devono sostenere il candidato del Cantone con il rischio di essere altrimenti linciati, metaforicamente, la domenica mattina”."Ecco - termina il comunicato - noi non ci stiamo e non riteniamo Norman Gobbi il candidato ideale per la posizione di Consigliere Federale. Il Ticino ha bisogno al più presto un rappresentante in Consiglio Federale, ma questo non significa abbassare gli standard minimi richiesti per questo ruolo".