"Dalla partenza di Flavio Cotti, nel 1999, la Svizzera di lingua e cultura italiana attende di essere nuovamente rappresentata nel Governo federale. Porre fine a questa prolungata assenza è un’esigenza per il Paese", afferma il Consiglio di Stato
BELLINZONA - Il Consiglio di Stato prende atto della mancata elezione del Presidente del Consiglio di Stato, Norman Gobbi, nel Consiglio federale. In attesa che un ticinese torni a sedere nel Governo federale, scrive il Governo in una nota, le ultime settimane vanno comunque considerate come un importante segnale di rinnovata attenzione verso le diverse componenti culturali e linguistiche del Paese.
Il Consiglio di Stato – prosegue la nota – intende esprimere il proprio dispiacere per la mancata elezione del Presidente del Governo ticinese nell’Esecutivo federale. Dalla partenza di Flavio Cotti, nel 1999, la Svizzera di lingua e cultura italiana attende di essere nuovamente rappresentata nel Governo federale. Porre fine a questa prolungata assenza è un’esigenza per salvaguardare l’identità e la forza del nostro Paese, da sempre distintosi per il rispetto delle diverse componenti culturali e linguistiche e il coinvolgimento delle minoranze.
Il Consiglio di Stato esprime un sentito ringraziamento a Norman Gobbi, che ha avuto l’occasione di dimostrare la propria preparazione durante le audizioni avvenute nelle ultime settimane. La disponibilità manifestata dal Presidente del Governo attraverso questa candidatura ha senz’altro permesso di aumentare l’attenzione del Paese verso le peculiarità che contraddistinguono il contesto socio-economico ticinese.
Il Consiglio di Stato coglie infine l’occasione per congratularsi con i Consiglieri federali rieletti e con il neoeletto Consigliere federale Guy Parmelin. L’auspicio del Governo ticinese è che il neoeletto Consigliere federale possa dare seguito – insieme agli altri colleghi di Governo – agli intenti di attenzione e riguardo nei confronti del Canton Ticino, così come espresso oggi davanti all’Assemblea federale. Il Governo augura al nuovo Consiglio federale un buon inizio di legislatura.