Politica e Potere
16.12.2015 - 08:140
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41
Paolo Pamini la spara grossa: "Per combattere il terrorismo introduciamo corsi di tiro nelle scuole dell'obbligo. Anche in Ticino"
Il deputato della Destra: "Immaginiamo di essere al Bataclan o al Petit Cambodge il mese scorso. Immaginiamo che come noi altri ospiti abbiano la propria pistola con sé. Ci attenderemmo più o meno vittime di quanto sta tristemente riportando la stampa?"
BELLINZONA – Una proposta provocatoria per combattere il terrorismo. A formularla il deputato de La Destra Paolo Pamini in un'opinione pubblicata stamani sul Corriere del Ticino. Eccola: "Considerati certi cupi segnali nell’Europa attorno a noi, si potrebbe seriamente pensare di introdurre in Ticino corsi di tiro nella scuola dell’obbligo e negli anni fino alla maturità. Il tutto in nome della difesa della nostra libertà".
A sostegno della sua tesi, Pamini cita direttamente gli ultimi atti terroristici compiuti in occidente: "Immaginiamo di essere al Bataclan o al Petit Cambodge il mese scorso. Immaginiamo che come noi altri ospiti abbiano la propria pistola con sé. Immaginiamo infine che nella scuola dell’obbligo vi siano regolari lezioni di tiro. Sembra strano? Ricordiamo che qui da noi da più di 100 anni si insegna a qualsiasi maschio svizzero a servirsi di un’arma da fuoco, a portarle con assoluto rispetto, a conservarla a casa propria e a mantenerla sempre in funzione. Anzi, per chi è in servizio attivo si verifica pure che la usi almeno una volta all’anno. Chiediamoci: ci attenderemmo più o meno vittime di quanto sta tristemente riportando la stampa?".
"La miglior garanzia di pace e libertà – scrive ancora il deputato - è una popolazione armata, capace di utilizzare l’arma in caso di necessità, regolarmente allenata al tiro, che ne ha un profondo rispetto e che non la considera un giocattolo bensì garanzia di libertà e di protezione contro la massima violazione della proprietà del proprio corpo. Non a caso, da sempre, le dittature sia di destra sia di sinistra hanno come prima misura disarmato la popolazione per evitare ribellioni".