POLITICA E POTERE
Ma che sta succedendo alla casa per anziani San Carlo? PPD e PLR interrogano il Municipio di Locarno
Tra un "clima di lavoro ormai compromesso" denuncia da una ventina di dipendenti alle autorità comunali e un direttore assente per malattia, una pattuglia di Consiglieri Comunali sentono puzza di bruciato e vogliono vederci chiaro
LOCARNO - Ma che sta succedendo alla casa per anziani San Carlo? Se lo chiedono alcuni consiglieri comunali del PLR e del PPD che hanno inoltrato al Municipio di Locarno delle domande puntuali per cercare di far luce sulla situazione.Sul fronte PPD Lorenza Pedrazzini e Barbara Angelini Piva si dicono preoccupate per il "clima ormai compromesso" all'interno dell'istituto denunciato da una ventina di collaboratori alle autorità comunali. Nell'interrogazione si chiede quindi al Municipio se conferma il malumore denunciato dai dipendenti, eventualmente da quanto ne è a conoscenza e quali misure intenda mettere in atto a tutela dei dipendenti e del clima di lavoro, nonché per salvaguardare la qualità delle cure. I consiglieri comunali del PLR Claudio Vassalli, Anna Ferriroli, Loretta Canonica e Mario Campanella, chiedono invece lumi all'Esecutivo sull'assenza per malattia del direttore poiché oberato "dal lavoro e dalle difficoltà oggettive riscontrate nella gestione della casa di cura". E anche la responsabile dell’istituto sarebbe a sua volta assente per motivi di salute. "C’è un nuovo malato in Città: l’istituto San Carlo", scrive il PLR in una nota. "E pare - aggiunge - che non si tratti di influenza stagionale, ma di malanni che l’affliggerebbero da tempo: burnout, mobbing, curatime, tarmed e altre diavolerie che nel latinorum di oggi pare vogliano dire, se non proprio cancrena, almeno idropisia, scrofola o giù di lì. E questo fa male anche a noi, perché il San Carlo dovrebbe garantire pace e serenità, soprattutto ai suoi ospiti, che sono poi i nostri genitori o nonni. Ma sarà stato inevitabile che si arrivasse a tanto? Che il medico di famiglia, che aveva in cura il poveretto e che aveva la responsabilità della sua salute, non abbia riconosciuto il male sin dai primi sintomi e non sia riuscito ad intervenire, somministrando qualche cura sin da subito? Forse più che dei dottoroni, ci vorrebbe un santo".
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