I promotori della petizione: "No all'arrivo di imprese straniere che assumeranno frontalieri e che danneggiano il tessuto economico e sociale della regione"
LOCARNO - I Giovani Leghisti del Locarnese, rappresentati da Aron D’Errico e Jonathan Scolari, hanno consegnato ieri pomeriggio al Municipio di Locarno le 1050 firme della petizione “No al polo attira frontalieri nel Locarnese”. Le firme, scrivono i promotori in una nota stampa, non provengono solo dalla Città, ma da tutto il Cantone, “a dimostrazione di quanto sia sentita la problematica del frontalierato che anche a Locarno rischia di venire incentivato con progetti dannosi, come il polo della meccatronica a cui sta lavorando il Municipio”.
“I firmatari della petizione chiedono al Municipio di abbandonare il progetto di un polo tecnologico della meccatronica nell’area Ex-Macello ed Ex-Gas. Infatti lo studio SUPSI del 2013, commissionato dallo stesso Municipio, rileva che tali poli tecnologici “si concentrano nel Mendrisiotto per la possibilità di ricorrere a manodopera frontaliera”. Insomma, a Locarno si intende ricreare ciò che già avviene con risultati deleteri nel Sottoceneri: favorire l’arrivo di imprese straniere che assumeranno frontalieri e che danneggiano il tessuto economico e sociale della regione. È ancora vivo il ricordo della Pramac di Riazzino: fu presentata dai politici locali come una innovativa start-up operante nel settore del fotovoltaico, intascò milioni di soldi pubblici, diede lavoro a 130 persone di cui 110 erano frontalieri, infine dopo tre anni fallì miseramente chiudendo i battenti.
Molto meglio sarebbe la creazione di un polo del turismo, benessere e intrattenimento. Locarno deve puntare sul turismo e su strutture che sappiano attrarre visitatori, non su strutture che rischiano di attirare altri frontalieri. Lo stesso studio SUPSI rileva che un polo turistico ha molte più potenzialità.
Le 1050 persone che hanno firmato la petizione chiedono inoltre al Municipio di incentivare progetti che diano lavoro ai residenti: i Giovani Leghisti si batteranno con ogni mezzo affinché questa richiesta venga attuata. La disoccupazione è un grave problema che colpisce anche molti giovani: la politica deve adoperarsi per favorire il lavoro per la nostra gente. Il voto del 9 febbraio continua a non essere attuato e a livello comunale si percepiscono sempre di più i risultati dannosi della libera circolazione delle persone: i Giovani Leghisti continueranno nella loro battaglia per denunciare scelte politiche errate che danneggiano i ticinesi.
Il Comitato promotore della petizione (formato dai Giovani Leghisti Aron D’Errico, Jonathan Scolari, Valentina Ceschi, Sara Sirica, Eleonora Bordoli, Darwin Dadò, Anita Gaggetta, Moreno Giottonini) spera che la voce della gente non venga ignorata e che il Municipio, quando si troverà a fare le sue scelte, si ricordi delle 1050 persone che hanno firmato la petizione e che auspicano un Ticino che dia lavoro prima ai suoi residenti e un Locarnese che sappia rilanciarsi a livello turistico”.