Ad Ascona la manovra costerà un milione. Il sindaco Pissoglio: "Il Governo voleva tirarsi indietro per risparmiare, ora siano noi a dover fare altrettanto"
ASCONA – La manovra finanziaria, con gli aggravi che colpiranno i comuni, sta agitando le acque attorno alle isole di Brissago. Il Municipio di Ascona, che detiene il 25% della proprietà (il Cantone ha il 50% e Ronco e Brissago il 12,5% ciascuno), ha infatti scritto una lettera provocatoria al Governo.
Per motivi di risparmio, il Consiglio di Stato vorrebbe vendere la sua quota di isole ai tre Comuni, e nelle scorse settimane Ascona si è detta pronta a entrare in materia, "a condizione che ognuno risani la propria parte del debito che grava sul comparto e che Bellinzona si assuma l'onere della manutenzione del giardino botanico, stipendiando i giardinieri", ha detto alla Regione il sindaco, Luca Pissoglio.
Ma nel frattempo il Governo ha presentato la manovra finanziaria da 185 milioni di franchi, e il Municipio di Ascona ha stimato che dovrà sborsare un milione all'anno in più.
"Un peso elevato per le nostre casse" ha detto Pissoglio, "tanto che non ci permette più di rilevare la parte delle isole di proprietà cantonale. A questo punto abbiamo scritto una nuova lettera, ritirando la nostra offerta del mese scorso e chiedendo al Consiglio di Stato di farci una proposta per il nostro quarto. Il Governo voleva tirarsi indietro per risparmiare, ora siano noi, volenti o nolenti, a dover fare altrettanto".
Ora si attende la presa di posizione dei Municipi di Brissago e Ronco sopra Ascona.