L'UDC dichiara guerra all'IRE di Rico Maggi e preannuncia un atto parlamentare: "Ha fatto traboccare il vaso. Chiudiamo i rubinetti all'Istituto di ricerche economiche. I deputati che la pensano come noi ci seguano"
Il Partito di Piero Marchesi: "Prepareremo un atto parlamentare dove chiederemo l'eliminazione totale dei contributi e mandati cantonali diretti e indiretti che vanno a foraggiare degli studi del tutto fallaci"
Foto: TiPress/Chiara Zocchetti
LUGANO - “Quando è troppo... è troppo. Il direttore dell'IRE Rico Maggi ha fatto traboccare il vaso con l'ormai nota gocciolina. Bene, ora l'UDC Ticino è intenzionata a chiudere i rubinetti del Cantone e dei vari enti pubblici che riempiono di liquidi l'istituto del buon Maggi”. L’UDC annuncia battaglia contro l’Istituto di ricerche economiche, che la Lega qualche tempo fa aveva chiesto addirittura di chiudere, alla luce dei dati che vengono diffusi sul mercato del lavoro, secondo molti non corrispondenti alla realtà.
“Nei prossimi giorni - si legge nella nota dell’UDC - prepareremo un atto parlamentare dove chiederemo l'eliminazione totale dei contributi e mandati cantonali diretti e indiretti che vanno a foraggiare degli studi del tutto fallaci e più volte criticati già in passato da più fronti. Ricordiamo che l’IRE era stato creato negli anni 70 sotto il nome di URE (Ufficio ricerche economiche) per eseguire ricerche di tipo economiche per il DFE. Con l’avvento di SUPSI e USI, che hanno certamente le competenze per supportare il Governo nei vari studi e statistiche, non è mai stato dismesso, anzi è stato reso ente autonomo. Visto che è un ente esterno deve riuscire a camminare con le proprie gambe, o perlomeno a non attingere alle casse del Cantone. L'UDC è aperta a creare un atto interpartitico, visto che le critiche su Maggi sono piovute sia da destra che da sinistra. È giunta l’ora di smetterla con l’inutile sperpero di soldi pubblici!”. L’UDC invita dunque i parlamentari dei vari partiti interessati a firmare l’atto a contattare il capo gruppo, Gabriele Pinoja.