I lavoratori frontalieri da molti decenni sono una componente importante per l’economia del nostro Cantone. Sono sempre stati impiegati, a piena soddisfazione di entrambe le parti, in quei settori dove la manodopera locale era insufficiente. La manodopera frontaliera è sempre stata complementare ai lavoratori residenti. Purtroppo, con l’avvento della libera circolazione delle persone – accordo stipulato dalla Svizzera con l’UE all’inizio degli anni 2000, nel contesto degli accordi bilaterali - la manodopera estera, sempre più numerosa e qualificata è andata viepiù sostituendo i lavoratori residenti. I motivi sono chiari, i lavoratori frontalieri possono permettersi di percepire salari di molto inferiori – almeno della metà – rispetto a chi vive sul territorio, che deve evidentemente sostenere costi della vita più alti (almeno del doppio rispetto a Lombardia e Piemonte). Aspetto tra l’altro evidenziato anche nel vostro servizio.