Sempre Molo: “Giammai m’inginocchiai, quale postulante, dinanzi alla Società del Gottardo. Le donammo 100'000 metri quadrati di terreno edificabile, la rifornimmo di energia idraulica per il funzionamento dei macchinari, racchiudemmo entro argini il fiume Ticino, costruimmo strade, organizzammo una scuola tedesca e assistenza sanitaria gratuita. Mai pretendemmo sovvenzione alcuna, bensì elargimmo alla Ferrovia la cospicua somma di 50'000 franchi di allora. Spremetti le finanze cittadine ai limiti del responsabilmente lecito osando il tutto per tutto… a mai io mi genuflessi, né mi prostrai in inchini, al cospetto dei Signori della Ferrovia del Gottardo. Senza peli sulla lingua osai rivolgermi a Lorsignori, per iscritto, quando essi procrastinarono all’inverosimile la loro decisione definitiva.