POLITICA E POTERE
"Una risposta da taja e medega!". Regazzi "nero" con il Consiglio Federale per la chiusura da parte delle FFS della biglietteria alla stazione di Giubiasco
Il Consigliere Nazionale PPD commenta con rabbia la (non) risposta del Governo alla sua interpellanza: "Non mi soddisfa per nulla". Ecco punto per punto il botta e risposta tra il deputato e il Consiglio Federale
BERNA - Una risposta da "taia e medega". Fabio Regazzi è "arrabbiato" come suggerisce il suo stato di Facebook. È arrabbiato per la risposta che il Consiglio Federale ha dato alla sua interpellanza sulla decisione di chiudere lo sportello Ftia alla stazione di Giubiasco. 
 
 
"Una risposta evasiva - come scrive lo stesso Consigliere Nazionale PPD su Facebook - che non mi soddisfa per nulla, anche se a un certo punto si dice di voler trovare una soluzione per continuare a dar lavoro alle persone disabili". 
 
 
"Aspetto quindi - chiosa Regazzi - di conoscere queste alternative previste dalle FFS, fermo restando che esse dovranno soddisfare sia la Ftia sia il Comune di Giubiasco, pure partner del progetto".
 
 
Ma cosa ha risposto il Governo alle puntuali domande del deputato? Ecco il botta e risposta completo.
 
 
1. Quali sono i motivi che hanno portato le FFS alla sua chiusura?
La quota di biglietti venduti da terzi rispetto al numero totale di biglietti venduti dalle FFS è andata continuamente diminuendo negli ultimi anni. Nei 52 punti vendita gestiti da terzi viene venduto meno dell'1 per cento di tutti i biglietti. Lo sviluppo di alternative elettroniche porterà a un'ulteriore diminuzione della vendita di biglietti attraverso i canali tradizionali. Le FFS hanno quindi deciso di porre fine alla vendita di biglietti da parte di terzi a decorrere dal 1° gennaio 2018.
 
 
2. Qual è il risparmio stimato derivato da questa decisione?
Secondo le FFS, la soppressione della vendita di biglietti da parte di terzi farà sì che le provvigioni di vendita, pari a circa cinque milioni di franchi l'anno, non saranno più riscosse dai partner terzi, ma dalle imprese di trasporto (nella maggior parte dei casi le FFS).
 
 
3. Nell'ambito del pacchetto di risparmi decisi dalle FFS per il 2017, la chiusura dello sportello ammonta a quanto in termini percentuali?
La conclusione della collaborazione con la Federazione ticinese integrazione andicap è prevista per il 2018. La decisione delle FFS di rinunciare alla vendita di biglietti da parte di terzi è stata presa indipendentemente dal programma di risparmio RailFit. Le FFS non forniscono dati in merito alle vendite e ai risparmi delle singole sedi
 
 
4. È al corrente che questa decisione presa unilateralmente dalle FFS, con modalità di comunicazione discutibili, azzera anni di lavoro di tre partner istituzionali: Confederazione, cantone (attraverso l'Ufficio Assicurazione invalidità) e comune (Giubiasco)?
L'esercizio dello sportello di Giubiasco si basa su un accordo delle FFS con la Federazione ticinese integrazione andicap (FTIA). Il Consiglio federale non si pronuncia in merito alle modalità della disdetta, in quanto quest'ultima rientra nella sfera delle attività operative dell'impresa.
 
 
5. Quali alternative sono al vaglio delle FFS per consentire alle 9 persone impiegate di poter proseguire la propria formazione e il proprio inserimento professionale?
Già alla fine di settembre 2016 si è svolto a Bellinzona un incontro fra rappresentanti delle FFS, i gestori delle stazioni di Airolo e Giubiasco e la FTIA dedicato all'annunciato ritiro delle FFS. In particolare a Giubiasco, le FFS, con la collaborazione della FTIA, vogliono cercare soluzioni per poter continuare a dare lavoro alle persone disabili anche dopo la scadenza del contratto nel 2018. A inizio novembre 2016 si terrà un nuovo incontro.
 
 
6. Non ritiene che questa decisione sia in netto contrasto con la politica di integrazione promossa dalla Confederazione per migliorare la situazione dei disabili?
La promozione dell'integrazione professionale delle persone disabili è un'esigenza importante, sostenuta dalla Confederazione con diverse misure. Non si può quindi non esprimere rammarico quando simili iniziative non sono portate avanti. Una promozione dell'integrazione che abbia successo a lungo termine include tuttavia la possibilità di tenere adeguatamente conto del mutamento delle condizioni quadro. In caso di previsti cambiamenti, è necessario il coinvolgimento precoce dei partner. Il Consiglio federale si aspetta che le imprese parastatali, e quindi anche le FFS, dimostrino una spiccata sensibilità per quanto riguarda l'integrazione delle persone disabili e che sappiano assumersi le proprie responsabilità.
 
 
7. Un'azienda parapubblica come le FFS non dovrebbe fungere da modello ed dare l'esempio a favore di una migliore integrazione professionale delle persone con andicap? 8. Come valuta questa decisione l'Ufficio federale per le pari opportunità delle persone con disabilità?
Nel quadro degli obiettivi strategici stabiliti dalla Confederazione, le imprese parastatali sono tenute a promuovere, nella loro qualità di datori di lavoro, l'integrazione professionale delle persone disabili. Anche al di là di ciò, con il loro operato esse lanciano comunque dei segnali alla collettività. Le modalità con cui questo ruolo viene svolto nei singoli casi sono di competenza della direzione operativa delle imprese parastatali.
 
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