Ma dietro le feste i dirigenti delle Ferrovie (e di Alptransit) hanno lasciato una scia di diffuso malumore tra la gente e tra i politici. Hanno compiuto scelte assurde, inaccettabili, arrogati, che avremmo dovuto ripagare con fischi e lanci di pomodori marci anziché con applausi, selfie, inchini, tappeti rossi e salamelecchi. Il travertino romano alla stazione di Bellinzona, la chiusura dello sportello di Giubiasco gestito dai disabili, il famoso depliant sui ticinesi che bevono grappa, i catering affidati ad aziende lucernesi, il vino italiano da quattro soldi ai festeggiamenti di Sigirino…