Il commento del Consiglio di Stato sul voto ticinese. E il presidente Beltraminelli affida le sue riflessioni a Facebook: "Soddisfatto. Non è mai facile chiedere risparmi nel sociale. Sulle cure a domicilio il messaggio è anche chiaro, ridurre nell'organi
Il Consiglio di Stato ha preso atto dei risultati dell’odierna votazione sui temi di carattere cantonale sottoposti ai cittadini ticinesi: i tre referendum contro le modifiche di legge previste dal pacchetto di riequilibrio delle finanze cantonali
Foto: TiPress/Samuel Golay
BELLINZONA - Il Consiglio di Stato ha preso atto dei risultati dell’odierna votazione sui temi di carattere cantonale sottoposti ai cittadini ticinesi: i tre referendum contro le modifiche di legge previste dal pacchetto di riequilibrio delle finanze cantonali e ha diramato la nota stampa che segue. Ma prima ecco la reazione su Facebook del presidente del Governo, Paolo Beltraminelli:
"Sono soddisfatto. Il popolo era chiamato ad esprimersi su temi sensibili, non è mai facile chiedere risparmi nel sociale. È stata confermata la via del risanamento delle finanze con un approccio mirato ed equilibrato, sempre attento ai bisogni della popolazione che sono in continua trasformazione. I risparmi previsti potranno essere raggiunti e si potranno mettere in atto nuovi aiuti per le famiglie. Nel settore delle cure a domicilio il messaggio è anche chiaro, risparmiare nell'organizzazione ma senza chiedere contributo all'utente. Il SI ticinese alla riforma imprese III è un segnale positivo per l'economia e premia anche l'approccio del consiglio di Stato che non dimentica le esigenze di tutta la società.
Riduzione dei giudici dei provvedimenti coercitivi
Il Governo prende atto con soddisfazione dell’esito positivo della votazione concernente la riduzione del numero di giudici per i provvedimenti coercitivi. La popolazione ticinese, attraverso l’approvazione della modifica della Legge sull’organizzazione giudiziaria proposta da Governo e Parlamento, ha in sostanza confermato la bontà dell’attuale organizzazione dell’Ufficio del giudice dei provvedimenti coercitivi, all’interno del quale continueranno a operare, come dal mese di giugno 2016, tre giudici. Un’organizzazione che consentirà di ottenere un risparmio annuo netto pari a 256'000 franchi consolidando l’intero pacchetto di misure per il riequilibrio delle finanze cantonali. Come deciso dal Gran Consiglio, all’Ufficio in questione, quale misura compensativa, verrà attribuita un’unità giuridica proveniente dall’Amministrazione cantonale, che non intaccherà in alcun modo il risparmio previsto. I tre giudici e i collaboratori dell’Ufficio giudiziario continueranno quindi a operare con l’organico attuale, garantendo, come avvenuto negli scorsi sette mesi, la propria importante attività, accrescendone l’efficienza e l’efficacia mediante una nuova organizzazione dell’esecuzione dei propri compiti.
Finanziamento delle prestazioni di assistenza e cura a domicilio
Il Consiglio di Stato prende atto della decisione della popolazione ticinese di respingere la modifica alla Legge cantonale sull’assistenza e la cura a domicilio. A mente del Governo, il voto popolare esprime la volontà di non richiedere la partecipazione finanziaria degli utenti alle prestazioni di assistenza e cura a domicilio. Il Consiglio di Stato si impegnerà – in collaborazione con gli operatori del settore – a ottenere il risparmio attraverso misure organizzative; obiettivo peraltro non ritenuto inattuabile dagli operatori del settore.
Soglie per alcune prestazioni sociali
Il Consiglio di Stato valuta in modo favorevole la decisione della popolazione ticinese di confermare le decisioni di Governo e Parlamento e respingere il referendum contro la modifica alla Legge cantonale sull’armonizzazione e il coordinamento delle prestazioni sociali.
La decisione odierna non diminuisce la qualità del nostro aiuto sociale per le famiglie, che continuerà a fornire prestazioni in media del 30% superiori a quelle degli altri Cantoni svizzeri. Grazie a questa revisione normativa, in Ticino sarà infatti possibile erogare prestazioni sociali e sostenere le famiglie in difficoltà in modo più equo, eliminando alcune distorsioni e permettendo di riorientare la politica familiare destinando circa 3 milioni di franchi l’anno a misure che favoriscano la conciliazione fra vita familiare e carriera professionale.