Nella mia esperienza a cavallo tra le due nazioni, spiega Crosio, eletto nelle fila della lega Nord, “ho incrociato brave e pessime persone sia in Svizzera sia in Italia. È giusto indignarsi nei confronti di chi ha tradito la fiducia, soprattutto se ha avuto dallo Stato più del dovuto, e mi riferisco alla possibilità, che chiamerei fortuna, di essere assunto pur essendo italiano nell’amministrazione cantonale, e successivamente di essere naturalizzato. In Italia non mi risulta che nell’amministrazione pubblica si assumano stranieri, e se capita si contano sulle dita di una mano. Prova ad andare in Italia a cercare un posto statale con il passaporto svizzero… Noi in Lombardia cerchiamo di assumere addirittura prima i lombardi, con un criterio di selezione regionale”.