Il Gruppo PS/PC interroga il Municipio circa un caso che tocca il Servizio di picchetto del Circolo medico del Luganese: "Ci è giunta voce che un medico “ticinese” operativo nel Luganese a cui era stato assegnato un preciso turno di picchetto abbia subappaltato (da intendersi: non ha versato tutta la parcella a chi ha lavorato per lui) le prestazioni (che gli erano state assegnate dal Circolo medico e state pagate anche dalla Città di Lugano) a un professionista italiano residente in Italia"
Onorevole signor Sindaco, Onorevoli signori Municipali,
In merito al servizio sanitario di picchetto, l’art. 30a cpv. 2 della Legge sanitaria recita:
2In particolare, gli Ordini dei medici, dei dentisti, dei farmacisti e dei veterinari organizzano il servizio sanitario di picchetto, segnatamente notturno e festivo.
Secondo questo articolo:
È ovvio che in caso d'intervento, le prestazioni mediche vengono invece retribuite secondo le tariffe delle convenzioni LAMal o a fatturazione diretta (ad esempio pazienti stranieri). Va inoltre ben precisato che i Comuni sono sempre liberi di versare un contributo all’Ordine dei Medici per queste o altre prestazioni, ma non ne sono obbligati. È vero che il Circolo Medico è tenuto per legge a garantire un picchetto notturno e festivo. Tuttavia i requisiti minimi per questo servizio non corrispondono all’attuale livello di prestazione. La legge impone, infatti, che tutti i medici, indistintamente dalla loro specializzazione, sono tenuti a partecipare attivamente ai turni di picchetto. In realtà ciò non è possibile poiché non tutti questi attori sanitari sono dei generalisti e quindi dotati di una sufficiente esperienza per assumere correttamente questo compito.
Ci risulta che il Distretto del Luganese sia stato negli anni passati suddiviso in due zone: Malcantone e resto del Luganese. Per quanto riguarda il Malcantone, è stata stipulata all’inizio del decennio una convenzione fra il Circolo Medico e i Comuni. La convenzione prevede il mantenimento di una organizzazione specifica per il Malcantone, incentivando la collaborazione e il coordinamento con gli altri enti e servizi sanitari, in particolare la Croce Verde e l’aiuto domiciliare. Il Circolo Medico del Luganese ha selezionato i medici per il picchetto facendo in modo che la copertura non fosse ridotta al semplice alibi tanto per soddisfare i presupposti della Legge. Con la convenzione viene garantita la tempestività con medici formati e conoscitori delle realtà locali e la razionalità e proporzionalità degli interventi. Sono così attuate le premesse per una rete sanitaria ben funzionante sul territorio. Il funzionamento del picchetto viene diretto da un medico responsabile che è anche l’interlocutore al quale i Comuni e gli altri attori sanitari possono rivolgersi per eventuali segnalazioni, osservazioni e proposte. Il costo a carico dei Comuni è stato fissato a fr. 1.50 per abitante (popolazione finanziaria) e viene destinato a coprire le spese di indennità di picchetto, della centrale e le spese vive. I Comuni ricevono un rendiconto annuale sull’attività eseguita.
Se da un lato, per quanto riguarda invece il resto del Luganese, in particolare la Città di Lugano, non ci è dato a sapere se esiste convenzione analoga e quali condizioni valgano, dall’altro ci è giunta voce che un medico “ticinese” operativo nel Luganese a cui era stato assegnato un preciso turno di picchetto abbia subappaltato (da intendersi: non ha versato tutta la parcella a chi ha lavorato per lui) le prestazioni (che gli erano state assegnate dal Circolo medico e state pagate anche dalla Città di Lugano) a un professionista italiano residente in Italia.
Alla luce di quanto esposto sopra, avvalendoci delle facoltà concesse dalla LOC, chiediamo al Lodevole Municipio:
Con ogni ossequio,
Per il Gruppo PS/PC
Marco Jermini – Simona Buri – Carlo Zoppi – Raoul Ghisletta – Tessa Prati – Demis Fumasoli – Antonio Bassi