POLITICA E POTERE
Non 1 ma 10. Tanti sono i quadri medici frontalieri che lavorano per l'EOC. Oltre al primario di cui ha parlato liberatv ci sono anche 3 vice primari. Il Governo traccia il quadro del fenomeno e ricorda l'autonomia dei vertici dell'Ente. Dove siedono un m
Rispondendo all’interrogazione dei democentristi Tiziano Galeazzi e Lara Filippini, il Consiglio di Stato fornisce i numeri esatti del fenomeno: “All’interno dell’EOC le figure mediche con responsabilità di conduzione solo 10 su un totale di 176. Si tratta di 1 primario (la persona oggetto dell’interrogazione), 3 vice primari e 6 capi servizio"
Foto: TiPress/Samuel Golay
BELLINZONA – Non 1, ma 10! Tra i quadri medici dell’Ente Ospedaliero cantonale non figura soltanto il primario di cui liberatv ha parlato nelle scorse settimane (assunto dieci anni fa alla clinica di Novaggio e ora divenuto primario a Faido nell’ambito della riforma del sistema riabilitativo cantonale).

Rispondendo all’interrogazione parlamentare dei democentristi Tiziano Galeazzi e Lara Filippini, il Consiglio di Stato fornisce i numeri esatti del fenomeno: “All’interno dell’EOC le figure mediche con responsabilità di conduzione sono solo 10 su un totale di 176. Si tratta di 1 primario (la persona oggetto dell’interrogazione), 3 vice primari e 6 capi servizio, di cui la maggior parte assunti in ambiti molto specialistici, quali la radiologia, la radiologia interventistica, la radioterapia, la medicina nucleare e della riproduzione”.

Oddio, quel ‘solo’ magari si poteva evitare o mettere tra virgolette, perché 10 su 176 fa circa il 6%, che non è proprio poco in questo specifico discorso. Ma tant’è.

Il Governo spiega che “questa situazione è riconducibile da un lato alla notoria carenza di medici formati in Svizzera in alcuni settori specialistici e, dall’altro, alla scarsa partecipazione di medici residenti ai concorsi per determinate posizioni, come nel caso del recente bando per la ricerca di un medico capo clinica per la sede di Faido, al quale hanno riposto sono candidati italiani residenti all’estero e un sudamericano residente nel Canton Giura”.

Il Governo dice anche che “la scelta dei collaboratori, anche in funzioni dirigenziali, rientra esclusivamente tra le competenze che devono essere riconosciute a titolo esclusivo agli organi di un ente autonomo di diritto pubblico come l’Ente Ospedaliero che impiega circa 5'000 collaboratori e deve operare in un contesto di concorrenza cantonale e nazionale”.

Ma queste affermazioni autonomiste di principio lasciano un po’ basiti, se si pensa nel CdA dell’Ente siedono tra gli altri un ministro, Paolo Beltraminelli, due deputati, Paolo Sanvido, con la funzione di presidente, Daniele Caverzasio, capogruppo della Lega in Gran Consiglio, e un ex deputato come Roberto Malacrida… Non prendiamoci a forchettate nella gambe pensando di essere a una cena di polli, insomma.

Sia come sia, rispondendo alle domande di Galeazzi e Filippini, il Governo fa sapere che per la nomina del nuovo primario di Faido non è stato aperto alcun concorso: “Non si trattava di nominare un nuovo primario, ma di estendere il campo di attività previsto dal contratto di lavoro esistente”.

Ribadiamo che il tema non è che un primario dev’essere ticinese, ma che i quadri medici dovrebbero avere la residenza nel cantone in cui lavorano. Era il discorso che faceva anche Michele Morisoli, ex direttore dell’Ospedale San Giovanni di Bellinzona
).

Il Governo ammette che “è sicuramente opportuno che a parità di requisiti la scelta debba cadere su candidati residenti e, subordinatamente, su candidati residenti all’estero ma disposti a trasferirsi in Ticino. Occorre però considerare anche i casi particolari, come quello in esame, per il quale qualifiche ed esperienza, assenza di alternative comparabili e fonate ragioni di ordine famigliare hanno motivato l’eccezione”.

Pardon, le eccezioni, perché i casi simili sono dieci e non uno… Ultima cosa: la risposta a questa interrogazione ha richiesto 8 ore lavorative. Un giorno di un funzionario buttato al vento.

emmebi

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