POLITICA E POTERE
Verzasca, social e turisti. Dopo il video virale delle Maldive, Elia Fraolli risponde alle critiche: "Dopo quel filmato Ticino Turismo deve cambiare strategia di marketing? No e vi spiego perché"
Il direttore di TicinoTurismo: "Per quanto il bel filmato «Le Maldive di Milano» sia riuscito, nei giorni scorsi, a catalizzare l’attenzione mediatica e, di riflesso, a portare centinaia (migliaia?) di turisti al giorno in valle Verzasca, affermare che questa vicenda avrà degli effetti su un settore che ogni anno conta 8 milioni di pernottamenti (tra tutte le categorie di alloggio possibili), 4 milioni di ospiti giornalieri e un indotto di 2 miliardi di franchi (10% del PIL), appare quantomeno ardito. I soc
© Ti-Press / Samuel Golay
LUGANO - “Ma i social non bastano”. Elia Frapolli interviene nel dibattito scatenatosi dopo la diffusione online del video dedicato alla Verzasca, realizzato da alcuni ragazzi brianzoli, e la conseguente ondata di turisti lombardi giunti in Ticino proprio grazie all’incredibile successo del filmato.

 

In molti, più o meno velatamente, hanno criticato TicinoTurismo, sottolineando come un video amatoriale abbia raggiunto risultati ben superiori rispetto alle campagne milionarie messe in campo ogni anno dal nostro ente turistico. Ma il suo direttore respinge questa lettura e, in un intervento apparso sul Corriere del Ticino, spiega le sue ragioni.

 

“Un video con oltre 2,5 milioni di visualizzazioni - scrive Frapolli sul CdT - deve indurci a invertire la rotta nella promozione e nel marketing del nostro territorio o stiamo prendendo tutti un grande abbaglio? Per quanto il bel e accattivante filmato «Le Maldive di Milano» sia riuscito, nei giorni scorsi, a catalizzare l’attenzione mediatica e, di riflesso, a portare centinaia (migliaia?) di turisti al giorno in valle Verzasca, affermare che questa vicenda avrà degli effetti su un settore che ogni anno conta 8 milioni di pernottamenti (tra tutte le categorie di alloggio possibili), 4 milioni di ospiti giornalieri e un indotto di 2 miliardi di franchi (10% del PIL), appare quantomeno ardito”. Frapolli, a proposito di social, ricorda che TicinoTurismo da qualche hanno “ospita, oltre a numerosi giornalisti, anche blogger, instagrammer e i cosiddetti «influencer»”. Come dire: anche noi lavoriamo su questi canali. I social, ribadisce Frapolli, sono una grande opportunità per il settore turistico.

 


“Quindi - si chiede - è bene puntare tutto solo sui social network? No. Oggi più che mai non si può prescindere da una strategia basata su una combinazione di elementi, il cosiddetto marketing integrato. Significa che occorre identificare prima di tutto i target di riferimento e poi, per ciascuna categoria, determinare il miglior canale comunicativo. I post su Instagram dei giovani talentuosi blogger svizzeri che abbiamo invitato lo scorso anno, funzioneranno bene per attirare in Ticino un giovane zurighese, meno per la coppia di pensionati che trascorre lunghe ferie da noi”.

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