POLITICA E POTERE
Da Paolo Beltraminelli a Fiorenzo Dadò, dalla compagna del presidente del PPD alle varie inchieste. Giorgio Fonio a tutto campo su Argo 1: "Basta esacerbare gli animi o fare ulteriori illazioni: aspettiamo i risultati delle indagini"
Il vicepresidente del PPD, ospitato dalla Regione, affronta tutte le spine dello scandalo: "Come mai al momento è stata messa sotto inchiesta amministrativa solo la compagna di Dadò? Il cittadino comprenderà certamente che è il legame sentimentale tra lei e il presidente del Ppd l’ingrediente più succulento per fomentare artificiosamente lo scandalo politico"
BELLINZONA - Da Paolo Beltraminelli a Fiorenzo Dadò, dalla compagna del presidente del PPD alle varie indagini che stanno cercando di fare luce sulla vicenda Argo1. È un Giorgio Fonio che affronta tutte le spine dello scandalo quello che si esprime oggi sulla Regione.

 

Il vicepresidente del PPD, con un articolo apparso sul quotidiano bellinzonese, difende il suo partito e invita gli avversari ad attenderebbe i risultati delle inchieste in corso “senza esacerbare gli animi o fare ulteriori illazioni”. Fonio, nel lungo pezzo pubblicato dalla Regione, di cui pubblichiamo qui qualche stralcio saliente, rimandano i lettori interessati a leggere l’articolo completo sul giornale, comincia la sua analisi dal principale protagonista politico della vicenda: “Partiamo - scrive il deputato - dalle cose assodate, quindi dalle dichiarazioni rilasciate dal Direttore del Dss Paolo Beltraminelli già in marzo, quando pubblicamente ha spiegato nel dettaglio la vicenda dinanzi al Gran Consiglio assumendosi, contrariamente a quanto alcuni gli rimproverano, onestamente la responsabilità politica di quanto successo. Oggi sappiamo che il Cantone ha commesso una serie di gravi errori amministrativi nella gestione dei centri collettivi temporanei destinati ai richiedenti l’asilo. Errori che fino a questo momento non hanno avuto risvolti penali a carico di funzionari pubblici, diversamente da quello che alcuni stanno insinuando”.

 

“Con queste premesse - prosegue Fonio passando da Beltraminelli a Fiorenzo Dadò - non è certo facile per un cittadino comprendere come mai al momento sia stata messa sotto inchiesta unicamente una funzionaria, rea di aver accettato il pagamento di una cena, quando di fatto essa rappresenta l’ultimo anello della catena e, come scritto nero su bianco nel decreto d’abbandono emanato dal Procuratore Generale, “mancano i requisiti del reato. La funzionaria non si è mai occupata dei rapporti contrattuali con la ditta Argo [...] ma unicamente del collocamento, smistamento e gestione dei richiedenti l’asilo [...]. Di conseguenza essa non poteva assolutamente interpretare il dono quale tentativo di influenzare i suoi comportamenti nelle attività di propria competenza”. Più chiaro di così. Il cittadino comprenderà certamente che è il legame sentimentale tra lei e il presidente del Ppd Dadò l’ingrediente più succulento per fomentare artificiosamente lo scandalo politico, con l’obbiettivo di colpire e danneggiare il Partito e uno tra i deputati più scomodi che abbiamo in Ticino. È evidente, ma a tutto c’è un limite”.

 

Fonio invita quindi tutto il mondo politico ad affrontare il “nocciolo della questione”. Di questo lavoro si stanno occupando la Magistratura, il perito esterno incaricato dal Governo Marco Bertoli e, tra qualche settimana, ci sarà anche la Commissione parlamentare d’inchiesta. “Non ci resta - argomenta Fonio - che attendere l’esito dei loro approfondimenti, senza bisogno di esacerbare gli animi o fare ulteriori illazioni. (…) C’è da augurarsi che i numerosi attori chiamati ad indagare arrivino a delle conclusioni in tempi rapidi". 

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