Ex agente di Argo1 sospeso da Securitas al centro asilanti di Camorino, il PS va all'attacco: "È inaccettabile che la sola persona a subire conseguenze in questo caso sia un ex-dipendente dell’agenzia di sicurezza che ha denunciato a UNIA irregolarità nel
Igor Righini: "Il Partito socialista ritiene inaccettabile che la sola persona a subire delle conseguenze nel caso ‘Argo 1’ sia un ex-dipendente dell’agenzia che è stato sospeso dal suo nuovo datore di lavoro in seguito a un articolo del Corriere del Ticino”
foto: TiPress7Pablo Gianinazzi
BELLINZONA – “Il Partito socialista ritiene inaccettabile che la sola persona a subire delle conseguenze nel caso ‘Argo 1’ sia un ex-dipendente dell’agenzia di sicurezza, il quale ha denunciato a UNIA delle irregolarità nella sua busta paga e
In una nota stampa firmata dal presidente, Igor Righini, il PS afferma che
anche sulle ragioni che hanno portato a elaborare un documento a suo riguardo e chiarire come sia stato possibile che questo documento riservato al vaglio del Governo sia stato trasmesso al quotidiano di Muzzano”.
Oltre a non disporre del personale necessario quando le è stato affidato il delicato mandato nell’ambito dell’asilo, prosegue la nota di Righini, “è stato appurato che ‘Argo 1’ ha anche pagato in contanti e senza dichiararle ben 8'000 ore di lavoro, per un importo di 190mila franchi. L’ex-dipendente di ‘Argo 1’, che oggi lavora per un’altra agenzia di sicurezza, è stato sospeso dal suo nuovo datore di lavoro per delle ragioni direttamente riconducibili alle accuse mosse a suo riguardo in un articolo pubblicato in prima pagina dal Corriere del Ticino, il quale ha reso note le generalità dell’ex-dipendente di ‘Argo 1’, definendolo ingiustamente un “infiltrato” del sindacato UNIA. L’articolo in questione ha mosso le critiche di UNIA, Syndicom, SSM e dall’Associazione Ticinese dei giornalisti, a cui ci siamo uniti”.
Il PS ritiene che sia stato messo in atto un tentativo di “screditare degli ex-dipendenti benché la Procura pubblica abbia confermato che i testimoni nel caso ‘Argo 1’ siano attendibili. Desta preoccupazione anche il fatto che la decisione della sospensione dell’ex-dipendente di ‘Argo 1’ sia stata presa dal suo nuovo datore di lavoro in accordo col direttore della Divisione dell’azione sociale e delle famiglie (DASF): la dimostrazione che i fatti riconducibili ad ‘Argo 1’ e ai suoi sviluppi non sono esclusivamente circoscritti all’Ufficio del sostegno sociale e dell’inserimento (USSI)”.
Il Partito Socialista, conclude la nota firmata da Righini, “s’interroga seriamente riguardo al documento riservato al vaglio del Governo e inviato alla Magistratura – contenente delle informazioni relative agli ex-dipendenti di ‘Argo 1’ – il quale è stato trasmesso al Corriere del Ticino e che il quotidiano ha utilizzato quale fonte per gli articoli di prima pagina consacrati agli ex-dipendenti di Argo 1. Riteniamo perciò che, oltre ai preoccupanti quesiti rimasti nell’ombra, occorra anche fare piena luce sulle dinamiche, le ragioni e la prassi e il mandato che hanno portato a produrre questo documento e su come sia mai stato possibile che “un documento al vaglio del Governo e inviato alla Magistratura” sia stato trasmesso alla stampa, portando a un articolo che ha causato la sospensione di un lavoratore ed ex-dipendente che ha testimoniato riguardo alle malversazioni di Argo 1”.