Oltre a non disporre del personale necessario quando le è stato affidato il delicato mandato nell’ambito dell’asilo, prosegue la nota di Righini, “è stato appurato che ‘Argo 1’ ha anche pagato in contanti e senza dichiararle ben 8'000 ore di lavoro, per un importo di 190mila franchi. L’ex-dipendente di ‘Argo 1’, che oggi lavora per un’altra agenzia di sicurezza, è stato sospeso dal suo nuovo datore di lavoro per delle ragioni direttamente riconducibili alle accuse mosse a suo riguardo in un articolo pubblicato in prima pagina dal Corriere del Ticino, il quale ha reso note le generalità dell’ex-dipendente di ‘Argo 1’, definendolo ingiustamente un “infiltrato” del sindacato UNIA. L’articolo in questione ha mosso le critiche di UNIA, Syndicom, SSM e dall’Associazione Ticinese dei giornalisti, a cui ci siamo uniti”.