“È notizia degli scorsi giorni – scrive - che il Comune di Campione d’Italia non versa gli stipendi ai propri dipendenti per le difficoltà economiche in cui versa a causa delle perdite generate dal Casinò, che hanno oramai sorpassato i 130 milioni di euro negli ultimi anni. A differenza dei Casinò ticinesi, che devono sottostare alla Legge federale sulle Case da Gioco, che impone giustamente regole di concezione sociale sancite nell’articolo 14, il Casinò di Campione d’Italia svolge la sua attività al confine con il nostro comune senza sottostare a queste regole. Anzi, è risaputo che la clientela che viene diffidata o che si autodiffida dai casinò ticinesi può continuare indisturbata a giocare sui tavoli di Campione d’Italia”.