Il ministro lo proporrà al Governo dopo che la Camera di diritto tributario del Tribunale di appello di accettare il ricorso di quattro cittadini sulla modifica dell’imposta
Il Dipartimento delle istituzioni ha preso atto della decisione della Camera di diritto tributario del Tribunale d’appello su quattro ricorsi inoltrati da cittadini ticinesi contro la decisione concernente l’aumento delle imposte di circolazione per l’anno 2017. Una decisione dell’Esecutivo cantonale per garantire il rispetto del principio della neutralità finanziaria sancito dalla legge sulle imposte di circolazione del 2009 - e approvata dal Gran Consiglio - correggendo gli importi dei bonus e dei malus applicati.
L’Autorità giudiziaria ha parzialmente accolto il ricorso inoltrato dai cittadini. In particolare è stato ritenuto troppo alto il margine di apprezzamento che la norma legale lascia al Governo. In questo senso il Tribunale ha quantificato in una variazione massima del 10% lo spazio di manovra accettabile. Pertanto la Sezione della circolazione dovrà emettere una nuova fattura che tenga conto della riduzione del bonus applicato per l’anno 2017 e per il 2018 unicamente ai quattro cittadini che avevano inoltrato formalmente reclamo, come emerge da una valutazione giuridica del Consiglio di Stato. Nel concreto si tratta di versare un importo totale di circa 3’000 franchi per il 2017 e il 2018.
Considerato l’impatto del provvedimento, nelle prossime sedute il Consigliere di Stato Norman Gobbi porterà sul tavolo del Governo la proposta di restituire l’importo versato in eccesso a tutti i cittadini ticinesi che hanno avuto un aumento delle imposte di circolazione per il 2017. Allo stesso modo anche le imposte del 2018 saranno ricalibrate di conseguenza. Si tratterebbe di una somma di circa 4 milioni per il 2017 su un totale di quasi 111 milioni di incassi (3,6 %) e circa 4 milioni per il 2018 su una somma di poco superiore ai 109 milioni. Questo provvedimento, se accolto dall’Esecutivo, impedirà però di dar seguito al principio della neutralità finanziaria del sistema di calcolo imposta dalla legge e penalizzerà il raggiungimento degli obiettivi della manovra di risanamento delle finanze cantonali (tema quest’ultimo peraltro già trattato anche in occasione dell’approvazione del Preventivo per il 2018).