La sezione luganese del PPD, quella del ministro Paolo Beltraminelli, esprime solidarietà al ministro e si scaglia contro il foglio leghista: "Non ci sono giustificazioni possibili anche se l'ignobile vignetta è apparsa su di un settimanale di partito che ha fatto dell'insulto gratuito e rancoroso la propria bandiera"
“Per nostra fortuna in Svizzera - si legge in una nota - viviamo in una società civile, democratica e tollerante, nella quale a tutti è concesso esprimere le proprie opinioni. È il buon senso comune che impone di non oltrepassare quei limiti universali legati alla violenza o a ogni genere di discriminazione. Purtroppo con l'ignobile vignetta apparsa sull'ultimo numero del "Mattino della domenica" questi limiti sono stati ampiamente superati!” Ci siamo forse tutti abituati a un tale male andazzo? Si può tacere, e dunque acconsentire, oppure dire basta a tutta questa violenza!”.
“Non ci sono giustificazioni possibili - prosegue il comunicato del PPD di Lugano - anche se l'ignobile vignetta è apparsa su di un settimanale di partito che ha fatto dell'insulto gratuito e rancoroso la propria bandiera. Invitiamo pertanto il direttore Lorenzo Quadri a voler fare un passo indietro e a presentare le proprie pubbliche scuse. Ed esprimiamo la nostra umana solidarietà e il nostro sostegno convinto al nostro valido Consigliere di Stato Paolo Beltraminelli e ai suoi famigliari”.
“Ci auguriamo - termina il comunicato - di non essere gli unici a volerlo fare: che si faccia finalmente sentire anche chi per la Lega ricopre cariche istituzionali a Lugano e in Governo. Non è così che si fa politica! Non è così che si migliorano la nostra Città e il nostro Cantone! Le critiche, anche aspre, possono servire. La violenza non serve a nulla!”.