I dettagli dell’operazione sono ancora in via di definizione e del tema si sta occupando una sottocommissione del Parlamento. Ma nel frattempo, dopo la decisione del Gran Consiglio di assoggettare anche i ministri ai contributi, si è deciso di prelevare il 9% del loro salario (una percentuale calcolata in base agli assoggettamenti medi dei lavoratori dipendenti) versandolo su un conto bloccato. Si trattava di una sorta di compromesso tra Governo e Parlamento. Ma ora, a scompaginare le carte, arriva la petizione di Zali, che chiede di riavere quelle trattenute, ritenendole prive di una base legale. Almeno fino a che ci sarà una decisione definitiva da parte del Gran Consiglio sul piano pensionistico dei ministri. Ora spetterà all’Ufficio presidenziale esprimersi sul caso facendo le proprie osservazioni al Tribunale, dopo aver effettuato le necessarie verifiche giuridiche.