Pensioni dei consiglieri di Stato, fermi tutti! Claudio Zali presenta una petizione all'Ufficio presidenziale del Gran Consiglio e chiede la restituzione dei contributi previdenziali versati fino ad oggi: manca la base legale per trattenere il 9% sui sala
Dopo la decisione del Gran Consiglio di assoggettare anche i ministri ai contributi, si è deciso di prelevare il 9% del loro salario versandolo su un conto bloccato. Si trattava di una sorta di compromesso tra Governo e Parlamento. Ma ora...
foto: TiPress/Samuel Golay
BELLINZONA - Come un fulmine a ciel sereno… Sul tavolo dell’Ufficio presidenziale del Gran Consiglio è giunta a sorpresa una petizione firmata dal ministro Claudio Zali - firmata avvocato Claudio Zali - indirizzata al Tribunale amministrativo. Un dossier voluminoso e ricco di considerazioni giuridiche, sulla base del quale il consigliere di Stato leghista chiede la restituzione della quota del 9% prelevata da oltre un anno, forse due, sui salari dei ministri. A occhio e croce si parla di almeno 30/40'000 franchi.
Una quota destinata ad alimentare il futuro fondo pensionistico dei consiglieri di Stato, che dalla prossima legislatura, dunque dall’aprile del 2019, saranno assoggettati alla cassa pensioni dei dipendenti dello Stato.
I dettagli dell’operazione sono ancora in via di definizione e del tema si sta occupando una sottocommissione del Parlamento. Ma nel frattempo, dopo la decisione del Gran Consiglio di assoggettare anche i ministri ai contributi, si è deciso di prelevare il 9% del loro salario (una percentuale calcolata in base agli assoggettamenti medi dei lavoratori dipendenti) versandolo su un conto bloccato. Si trattava di una sorta di compromesso tra Governo e Parlamento. Ma ora, a scompaginare le carte, arriva la petizione di Zali, che chiede di riavere quelle trattenute, ritenendole prive di una base legale. Almeno fino a che ci sarà una decisione definitiva da parte del Gran Consiglio sul piano pensionistico dei ministri. Ora spetterà all’Ufficio presidenziale esprimersi sul caso facendo le proprie osservazioni al Tribunale, dopo aver effettuato le necessarie verifiche giuridiche.