Dopo il primo scrutinio in testa con 32 voti c’è Andrea Pagani, seguito da Antonio Perugini con 25, poi Emanuele Stauffer con 22 e infine Moreno Capella con 6. Tre le schede bianche. Nessun candidato ha raggiunto la maggioranza assoluta, necessaria per essere eletti al primo giro
Parliamo dell’ormai famosissimo assessment a cui si sono sottoposti i candidati alla successione di John Noseda: Antonio Perugini, Emanuele Stauffer, Moreno Capella e Andrea Pagani. Un documento i cui contenuti non sono stati tenuti in considerazione dalla Commissione di esperti chiamata a valutare gli aspiranti capi della Procura e a preavvisare con un parere il Parlamento. Un test, realizzato da una società specializzata di Zurigo per un costo di 30’000 franchi, che l’Ufficio presidenziale del Gran Consiglio ha deciso di chiudere a chiave in un cassetto, non condividendolo con i 90 Gran Consiglieri chiamati oggi ad eleggere il PG. Questione di privacy, è stato spiegato dai vertici del Parlamento, con il supporto di due pareri giuridici.
Una scelta contestata da più parti negli ultimi giorni. Una protesta che oggi è stata rilanciata da Jacques Ducry, deputato indipendente del PS ed ex magistrato. “Siamo in procinto di eleggere una persona alla carica più importante del Paese, senza una piena cognizione di causa. Mi chiedo se ciò ha un senso. A volta i pareri giuridici sono fatti nell’interesse della corona, forse per nascondere qualcosa. Questa parere, che cita a sproposito la Costituzione, è un’arrampicata sui vetri: neanche il Gatto Silvestro avrebbe lasciato tanto impronte….”.
Il presidente Gianora, da parte sua, ha nuovamente difeso la scelta dell’Ufficio presidenziale di non diffondere i risultati dell’ assessment. A contestare la linea di Ducry, il deputato di Arealiberale Sergio Morsoli che, pur ammettendo che sulla gestione del caso si è un po’ pasticciato, ha detto: “Ma quando mai in uno Stato liberale la carica più importante è quella di chi detiene la chiave della prigione? Solo nei film dei cowboy è così. Per fortuna in uno Stato diritto come il nostro ci sono pesi e contrappesi che posso sopperire anche a una nomina sbagliata del Procuratore Generale”.
La Lega, dal canto suo, per bocca del capogruppo Daniele Caverzasio ha rilanciato la proposta dell’elezione popolare del Procuratore generale. Per raggiungere l’obbiettivo è stata depositata un’iniziativa parlamentare. Silenzio dagli altri gruppi, quelli direttamente coinvolti avendo in campo un “loro” candidato E quindi via, senza altre parole, con la distribuzione delle schede.
Il risultato del primo turno arriva intorno alle 16.30. In testa con 32 voti c’è Andrea Pagani, seguito da Antonio Perugini con 25, poi Emanuele Stauffer con 22 e infine Moreno Capella con sei. Tre le schede bianche. Nessun candidato ha raggiunto la maggioranza assoluta, necessaria per essere eletti al primo giro. Si procede con il secondo turno.