Non sparate sul pianista (Andrea Pagani). Ma il PPD va giù duro sull'elezione del nuovo procuratore generale: "La buone intenzioni sono state sacrificate sull’altare laico della ragion di partito. Un capitolo poco edificante nei rapporti tra politica e gi
Il PPD: "È preoccupante che la massima autorità inquirente del nostro Cantone sia eletta con i voti di appena un terzo dei deputati e contro le indicazioni della Commissione di esperti indipendenti nonché dell’assessment"
foto: TiPress/Samuel Golay
BELLINZONA – Non sparate sul pianista (che nel caso specifico è il nuovo procuratore generale, Andrea Pagani). Ma qualche sassolino dalle scarpe il PPD se lo vuol togliere…
“L’elezione del nuovo Procuratore generale – si legge in una nota dei vertici del Partito - ha segnato un capitolo poco edificante nei rapporti tra politica e giustizia.
I gruppi presenti in Gran Consiglio, a più riprese, hanno dichiarato di voler privilegiare il merito e la competenza sulle casacche politico-partitico.
La Commissione di esperti indipendenti – l’unico organo previsto dalla Costituzione per preavvisare le nomine di magistrati – ha indicato quale unico candidato particolarmente idoneo il procuratore generale aggiunto Antonio Perugini.
Vi erano quindi tutte le premesse per procedere a una nomina condivisa, che desse al neoeletto la legittimazione necessaria per intraprendere le importanti riforme di cui ha bisogno il Ministero pubblico.
Purtroppo, le buone intenzioni sono state sacrificate sull’altare laico della ragion di partito e quindi risultato eletto il candidato sostenuto dal gruppo parlamentare più numeroso.
Il Procuratore generale designato Andrea Pagani, per svolgere efficacemente il suo compito, avrà bisogno della fiducia delle Istituzioni, non si tratta quindi di metterne in dubbio le capacità e le competenze.
Ciò non toglie che sia preoccupante che la massima autorità inquirente del nostro Cantone sia eletta con i voti di appena un terzo dei deputati e contro le indicazioni della Commissione di esperti indipendenti nonché dell’assessment.
Il PPD richiama tutti i gruppi parlamentari a essere coerenti con i proclami e di anteporre la competenza alle etichette di partito.
Se, in occasione di future elezioni, il Gran Consiglio non riuscisse a recuperare il necessario senso delle Istituzioni, si renderà necessario riflettere se apportare dei correttivi all’attuale procedura di nomina.
“Spettacoli” come quelli offerti lunedì sono in effetti la migliore pubblicità per proposte radicali come l’elezione popolare del Procuratore generale; una proposta che ha anche delle evidenti controindicazioni (si pensi per esempio al finanziamento delle campagne elettorali, comizi e proclami da parte di magistrati, ecc), ma che riceverà sempre più consensi anche dal mondo della politica se non ci sarà un sussulto di serietà e responsabilità da parte di tutti”.