POLITICA E POTERE
Caro Tuto, ti sbagli! Sergio Morsioli replica alle critiche che Rossi ha rivolto al gruppo parlamentare dell'UDC (La Destra): "Abbiamo rispettato il programma liberalconservatore sulla base del quale siamo stati eletti"
Il presidente e deputato di Arealiberale ci scrive: "Tuto Rossi vede la priorità dell’azione politica su Argo 1 e su Rimborsopoli. Va ricordato che Argo1 e Rimborsopoli superano a stento i 10 milioni franchi su un budget statale di 3'400 milioni, parliamo del 3 per mille della spesa. Se tutto questo parlare, attivarsi e speculare fosse fatto sul restante 997 per mille (3'390 mio), saremmo la Repubblica più ricca del mondo"
© Ti-Press / Carlo Reguzzi
di Sergio Morisoli*

 

 

Era l’autunno 2014 e UDC, UDF e AL presentarono il loro patto e il loro programma comune per le elezioni 2015 sotto il cartello de “La Destra”. Fu una decisione saggia da part dell’UDC dopo che il possibile matrimonio tra UDC e Lega non giunse in porto. Lo scopo era quello di provare un primo tentativo per raggruppare quei partiti che si riconoscono nel “centro destra”. I mesi per profilarci erano pochi e la concorrenza di Lega, PPD e PLR enorme. La nostra unione mirava all’obiettivo di formare gruppo in GC, ci vogliono minimo 5 eletti. L’UDC ma anche AL se avessero corso da sole sarebbero state triturate nel derby tra Lega e PLR.

 

L’UDC quattro anni prima correndo da sola con l’UDF ottenne 5'549 voti di scheda pari al 5.45%; la somma dei voti preferenziali dei 5 eletti dava 58'014 voti. Nel 2015 La destra ottenne 6'111 voti di scheda (+ 562, il 10.1 % in più) pari al 5.77%; i preferenziali dei 5 eletti furono 66'031 (+8'017, il 13.8% in più).

 

Dal punto di vista numerico l’allora presidente Pinoja con Rusconi e Marco Chiesa ebbero non solo fiuto nel creare questa alleanza ma ebbero anche ragione con i numeri. Certo le persone elette nel 2015 non erano tutte UDC e non erano nemmeno tutte quelle che furono elette 4 anni prima; ma il test di verificare se un “centro destra unito” poteva ricevere il favore degli elettori fu superato a pieni voti. Infatti i voti preferenziali ricevuti da fuori partito da UDC-UDF nel 2011 furono 98'749, e nel 2015 La Destra ne ricevette 137'558 (+38'809, cioè il 39.3% in più !). Mettere assieme il DNA conservatore patriottico dell’UDC al DNA liberale classico di AL ha dato i suoi frutti. Né è nato un profilo liberalconservatore de La Destra che ha ottenuto voti.

 

I 5 eletti in Gran Consiglio de La Destra rappresentano oltre che i propri elettori un numero considerevole di elettori fuori partito, e questo fatto sarà da noi stimato e considerato fino alla fine della presente legislatura nel 2019. La Destra eletta non è né l’UDC, né AL né l’UDF, bensì il compromesso programmatico presentato agli elettori prima del voto. La vita dei tre partiti de La destra ha continuato e continua ad essere diversa e indipendente da quella della Destra, essendo quest’ultima la rappresentanza voluta dal popolo elettore in Gran Consiglio e non un partito nuovo.

 

Veniamo ora alle osservazioni di Tuto Rossi. Per prima cosa non ci intromettiamo nei rapporti tra lui e il suo partito, l’UDC. A noi interessa rispondere a lui ma anche a chi fosse interessato, di ciò che noi rappresentanti della Destra in GC stiamo facendo. Ogni politico mette l’accento della sua azione parlamentare in funzione di un programma di legislatura concordato (per forza di cose una selezione limitata di obiettivi) e in funzione delle sue sensibilità e interessi (per forza di cose molteplici). C’è una differenza tra chi fa politica attraverso una carica elettiva e chi fa politica “fuori dalle istituzioni”. I primi, e noi 5 della Destra siamo questi, abbiamo un vantaggio enorme: abbiamo a disposizione gli strumenti per cercare di modificare la realtà direttamente: il voto e gli atti parlamentari. Chi ha pazienza può andare a vedere il risultato di ogni votazione parlamentare sui singoli temi per verificare se abbiamo votato fedeli al nostro programma e secondo lo spirito liberalconservatore che ci contraddistingue.

 

Per gli atti parlamentari, basta entrare nel sito del GC e verificare quanti e quali atti abbiamo usato e proposto: dall’interpellanza alle interrogazioni, dalle mozioni alle iniziative. Abbiamo prodotto numerosi atti, che in buona parte sono ora sui tavoli delle commissioni nelle quali ci battiamo settimanalmente per difenderli e promuoverli. Attraverso questi atti, in particolare le iniziative parlamentari che permettono di cambiare le leggi, ci stiamo occupando di riduzione fiscale per il ceto medio, per le famiglie e per dare competitività alle aziende, per aumentare la quota di deduzioni per donazioni sociali e culturali fino al 50%. Ci stiamo battendo per modificare la Scuola che verrà, per aprire un dibattito sulla scuola dell’obbligo a 360° nel Paese. Ci stiamo adoperando per dare più voce al popolo tramite la democrazia diretta abbassando il numero di firme e aumentando il tempo di raccolta, come pure abbiamo promosso il referendum finanziario obbligatorio. Non ci stanchiamo di proporre misure per le riduzioni di spesa, il contenimento dei deficit e l’abbattimento del debito, così come non manchiamo sul fronte della revisione dei compiti. Insistiamo affinché lo Stato sfoltisca le sue leggi, riduca la burocrazia e diventi più efficace ed efficiente. Ci siamo sforzati di interpretare e produrre dei decreti di applicazione nel rispetto della volontà popolare per la modifica costituzionale di Prima i nostri, difendiamo i lavoratori indigeni e favoriamo le aziende locali.

 

Per ognuna di queste tematiche, che sono poi la concretizzazione del nostro programma che abbiamo sottoscritto e promesso ai cittadini nel 2015, siamo facilmente misurabili: basta andare nel sito del Cantone, Gran Consiglio e vedere per ognuno di noi de La destra cosa abbiamo prodotto e cosa è in corso d’opera. Ma il compito principale nostro, forza di opposizione che in Svizzera e nel sistema proporzionale ticinese per tradizione e cultura ha un ruolo e un significato diverso che all’estero, è quello di bocciare le proposte che vanno contro il nostro programma e la nostra identità liberalconservatrice, in preminenza quelle della sinistra socialista e quelle stataliste nascoste in ogni partito che ci spingono dentro il declino, anziché tirarci fuori.

 

Non agiamo mai contro qualcuno e non denunciamo mai qualcuno (questo dell’abbattimento personale è un metodo di sinistra), bensì agiamo per qualcosa e se capita, denunciamo il peccato non il peccatore. Certo, i nostri principi e il nostro metodo di stare in Parlamento non ci danno le luci della ribalta degli urlatori, dei provocatori, dei polemisti, ma riteniamo che lavorare sui temi sopra esposti in modo concreto, preparato e con tenacia nei ranghi istituzionali che ci spettano, aumentano la probabilità di ottenere dei cambiamenti più che le sparate mediatiche che poi finiscono in fuocherelli insignificanti.

 

Tuto Rossi vede la priorità dell’azione politica su Argo 1 e su Rimborsopoli, noi riteniamo che questi temi siano già sufficientemente coperti e sviluppati da altri colleghi di Parlamento, e ci limitiamo al nostro ruolo istituzionale: di decidere qualcosa quando ci sarà qualcosa da decidere. Va ricordato che Argo1 e Rimborsopoli superano a stento i 10 milioni franchi su un budget statale di 3'400 milioni, parliamo del 3 per mille della spesa. Se tutto questo parlare, attivarsi e speculare fosse fatto sul restante 997 per mille (3'390 mio), saremmo la Repubblica più ricca del mondo. Il tempo e le energie le dedichiamo a quel punto 3) ecc… che Tuto Rossi nella sua gerarchia delle priorità menziona ma non espone; per noi è il programma de La Destra che i cittadini che ci hanno votato ci hanno chiesto di attuare., non è al terzo posto del nostro interesse bensì al primo.

 

Per finire né Paolo Pamini né il sottoscritto frequentano salotti salvo quelli di casa propria. E’ per contro per noi un onore e un merito se possiamo essere identificati come politici che valorizzano i principi borghesi: la proprietà privata, l’intraprendenza economica propria, la solidarietà privata reciproca, la sussidiarietà dello Stato, il radicamento territoriale , la parsimonia, la frugalità, il decoro, la prudenza, la moderazione, la benevolenza, il coraggio, la speranza, l’iniziativa e la religiosità. Non ci pare che il mondo dentro e fuori palazzo vada in questa direzione valoriale e politica, e forse proprio per questo il lavoro che fa la Destra in parlamento e l’UDC, l’AL e l’UDF nella società civile è prezioso più che mai.

 

Per noi è più importante che rincorrere fatti e fatterelli, scandali e scandaletti che gli altri fanno così bene. E che sviano l’attenzione dai veri problemi: crescita, occupazione, istruzione, riforma del welfare state, infrastrutture, sovranità, anzianità e denatalità. Vedremo.

 

Quattro anni fa abbiamo gettato le basi unendoci per dare al Ticino una voce e una proposta liberalconservatrice in Parlamento, l’anno prossimo c’è la possibilità di far crescere l’edificio sia dentro le istituzioni che fuori.


*presidente e deputato di Arealiberale

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