POLITICA E POTERE
Futuro del Cardiocentro, parla il direttore generale dell'EOC Giorgio Pellanda e detta la linea della fermezza: "È un passaggio obbligato, l'ospedale del cuore verrà acquisito dall’Ente ospedaliero". Tradotto: non si tratta
Linea dura da parte dell'EOC che, mantiene la sua posizione nella vertenza, non concedendo alcuna apertura dopo la proposta di mediazione avanzata dal Cardiocentro e sostenuta dal Municipio di Lugano: "Avrà un’autonomia operativa e gestionale importante. Ma sarà inquadrato nell'EOC"
© Ti-Press / Samuel Golay
LUGANO - L’Ente ospedaliero mantiene la linea della fermezza sul futuro del Cardiocentro. Nessuna apertura, neppure timida, dopo che l’ospedale del cuore ha trovato un’accordo con il Municipio di Lugano per un’ultima proposta di mediazione: quella che prevede un Consiglio di istituto a 7 (4 del Cardiocentro, 1 dell’EOC, 1 del Cantone e 1 della Città) per garantire l’autonomia e l’indipendenza dell’istituto fondato da Tiziano Moccetti per cinque anni.

Le parole rilasciate al Caffè da Giorgio Pellanda sono infatti perentorie: alla fine del 2020, quando scadrà la convenzione tra l’ospedale del cuore e l’EOC, la clinica cardiaca passerà sotto l’Ente. ”Un passaggio obbligato, il Cardiocentro verrà acquisito dall’Ente", taglia corto il direttore generale dell’EOC. Poi specifica: ”Avrà un’autonomia operativa e gestionale importante, come l’Istituto oncologico di Bellizona e il Neurocentro di Lugano. Gestirà la distribuzione delle specialità mediche attraverso le attività ambulatoriali e di prossimità negli ospedali regionali. Ma sarà inquadrato nell’EOC".

Insomma, musica e parole chiarissime, che spiegano molto bene i motivi per cui la trattativa fra le parti si è arenata. Una impasse che l’ospedale del cuore sta cercando di superare, con l’appoggio del Municipio di Lugano, chiedendo la mediazione del Consiglio di Stato. Si vedranno il prossimo 18 aprile. Ma in vista di quell’incontro, sempre ai microfoni del domenicale, Gorgio Noseda, cardiologo e storico avversario da sinistra di Tiziano Moccetti, rincara la dose in difesa della tesi dell’EOC: "I patti vanno rispettati. C’è un contratto e il Consiglio di Stato ha già dato il suo parere". A fargli eco anche Paolo Beltriminelli, ministro della sanità e al contempo membro del Consiglio di Amministrazione dell’Ente: "Il passaggio del Cardiocentro è previsto alla fine del 2020 e dovrà essere garantita la qualità delle cure”

Pellanda lascia cadere, non entrando nel merito, anche l’ultima proposta di mediazione offerta dal Cardiocentro: “Nessuno vuole stravolgere niente. Un minimo di fiducia ci vuole. Il tempo stringe e una decisione va presa. Entrambi abbiamo interesse ad avere una cardiologia di prima qualità, ma un Cardiocentro solo e isolato sarà sempre più fragile". 

Leggendo l'insieme delle dichiarazioni raccolte dal Caffè, insomma, il messaggio che arriva sembra abbastanza chiaro: l'EOC non pare proprio disponibile ad aprire una nuova trattativa di merito con il Cardiocentro. 

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