Dopo la lettera del Municipio di Lugano al Consiglio di Stato, si esprime il CdA dell'Ente ospedaliero: "Con la nostra soluzione sarà garantita un’ampia autonomia clinica e gestionale al futuro CCT, nella continuità della tradizione e della cultura clinica maturata in questi anni al Cardiocentro, obiettivo che sta a cuore anche all’EOC"
“L’EOC - si legge in una nota - è lieto di constatare che il Municipio di Lugano è in sintonia con i risultati del gruppo di lavoro misto composto di medici primari EOC-CCT, che ha proposto la riunione in un istituto dotato di autonomia clinica e gestionale sul modello già realizzato con successo dall’EOC con l’Istituto Oncologico della Svizzera Italiana (IOSI) e con il Neurocentro della Svizzera Italiana (NSI). Questa soluzione permette di garantire un’ampia autonomia clinica e gestionale al futuro CCT, nella continuità della tradizione e della cultura clinica maturata in questi anni al Cardiocentro, obiettivo che sta a cuore anche all’EOC. È però fondamentale rafforzare ulteriormente le sinergie indispensabili per consolidare il futuro assetto del settore ospedaliero a favore del paziente ticinese. In effetti, la concorrenza da parte di Centri ospedalieri d’Oltralpe è sempre più forte. Insieme, EOC e Cardiocentro potranno anche consolidare il loro sostegno al progetto di Master in medicina umana all’USI”.
Ma su questo punto sappiamo che le versioni divergono profondamente. Il Cardiocentro infatti, nelle scorse settimane si era appellato sia al Consiglio di Stato sia al Municipio di Lugano, chiedendo un intervento per far ripartire le trattative. L’ospedale del cuore - proprio a causa dello stallo nelle negoziazioni con l’Ente - ha altresì presentato una sua proposta di governance. Ma nel comunicato odierno non se ne fa cenno. Insomma, l’EOC resta sulle sue posizioni.
“Anche il tema del personale - prosegue il comunicato _ che costituisce la risorsa principale di un’azienda, sta molto a cuore all’EOC. In questo senso, l’EOC ha già garantito che riprenderà tutti i contratti di lavoro dei collaboratori del Cardiocentro al più tardi entro il 2020. Va sottolineato che il contratto collettivo per i collaboratori dell’EOC è improntato alla concertazione, alla responsabilità condivisa e alla conciliabilità lavoro-famiglia. Si tratta di un contratto più volte indicato come esempio innovativo da seguire a livello svizzero”.
“In febbraio - si legge ancora nella presa di posizione - il Consiglio di amministrazione dell’EOC aveva inviato una lettera alla Fondazione Cardiocentro Ticino in cui comunicava di avere preso atto con soddisfazione del rapporto sottoscritto alla fine del 2017 da tutti i primari del Gruppo di lavoro misto, segno tangibile di un’importante intesa tra i clinici delle due strutture su possibili scenari futuri. Nella missiva proponeva inoltre il lancio di un progetto entro il 2020 per la realizzazione dello scenario prescelto dai clinici. Il Consiglio di Fondazione del Cardiocentro aveva risposto alla lettera del Cda prendendo posizione sostanzialmente contro il progetto lanciato dall’EOC. Nella sua risposta, il Consiglio di Fondazione del Cardiocentro indicava a sorpresa di volersi appellare al Consiglio di Stato per una mediazione. Il Cda dell’EOC ha immediatamente preso atto dell’appello del Cardiocentro al Governo cantonale e ha comunicato al Consiglio di Stato di essere volentieri a disposizione per qualsiasi informazione e per un incontro”.