Passa la riforma fiscale col 50,1% dei votanti, perde il diritto di voto: solo il 32% dei ticinesi ha votato! A far la differenza, 193 schede
Salve le misure fiscali che PS e alcuni sindacati avevano contestato, di conseguenza entreranno in vigore anche quelle sociali. A colpire sono i numeri di coloro che si sono recati alle urne, poco più di 70mila cittadini, con un solo Comune che registra un'affluenza maggiore al 50%
BELLINZONA – Solo 70mila votanti, ovvero il 32% della popolazione ticinese, va alle urne e fa vincere la riforma fiscale, con uno scarto minimo. In percentuale, il 50,1% contro il 49,9%, in schede 193 in più per il sì. Salvo quindi il pacchetto di misure fiscali votate dal Gran Consiglio, assieme ad un altro concernente degli accorgimenti sociali (che dunque entreranno anch’essi in vigore), su cui PS e alcuni sindacati avevano voluto portare il popolo a votare.
Scarsissima dunque la percentuale di persone che ha deciso di esprimersi, non un bel segnale per quando concerne la democrazia.
I comuni principali si sono divisi: Lugano e Mendrisio hanno approvato la riforma, rispettivamente con il 55,73% e con il 53,12% di sì, mentre Bellinzona, Locarno e Chiasso la bocciano (i no sono stati il 57,37%, 57,95% e il 52,55%). Ma attenzione, si parla sempre di dati su una percentuale bassissima di votanti. Solo a Brione Sopra Minusio si è registrata una partecipazione superiore al 50%, con il 62,53% degli aventi diritti che si è recato alle urne. La percentuale più bassa? 15% nella piccola Corippo, con 2 votanti sui 13 che potevano farlo.