Piattaforma Salute esprime una posizione opposta a quella di Grazie Cardiocentro. Se il Gruppo pro Cardio chiede indipendenza e autonomia per l'istituto anche in futuro, quello promosso da alcuni medici dell'EOC e da esponenti della sinistra, punta all'integrazione come da contratto sottoscritto 25 anni fa
Piattaforma Salute esprime una posizione opposta a quella di Grazie Cardiocentro. Il dibattito attorno al futuro dell’ospedale del cuore, si legge nello scritto, ci sembra fuorviante e condotto in modo un po’ irrazionale, fazioso e confuso. La realtà dei fatti può essere invece riassunta in modo cristallino. Il “nuovo” Cardiocentro sarà più forte, pubblico e autonomo. L’Ente ospedaliero cantonale (Eoc) non è quel Cerbero che vuol divorare il Cardiocentro. E infine: “pacta servanda sunt” “.
“Grazie all’integrazione del Cardiocentro nell’Eoc - si legge ancora nello scritto - verranno riunite le forze con tutti gli altri ospedali pubblici ticinesi e sviluppate nuove sinergie, indispensabili per essere competitivi a livello nazionale ed internazionale. Il Cct è infatti, malgrado tutti i suoi lodevoli sforzi, una realtà troppo piccola per affrontare in solitaria le sfide dei prossimi anni. In realtà, quindi, la prosperità del Cardiocentro a lungo termine sta proprio nell’unione con l’Eoc!”.
L'attacco a Grazie Cardiocentro
Piattaforma sanitaria, nella sua lettera, non manca di criticare la controparte: “Le dichiarazioni pubbliche del gruppo di sostegno “Grazie Cardiocentro” sono infondate e probabilmente pretestuose. Non vi sono infatti ragioni mediche né sanitarie per non integrare il Cct nell’Eoc. Infondata è in particolare l’insinuazione che l’Eoc non sarebbe in grado di garantire adeguate condizioni quadro all’attività del Cardiocentro. In realtà, l’Ente ospedaliero cantonale ha dimostrato negli anni di essere un’azienda solida e di successo, garante della qualità operativa nel suo multisito, attiva nella promozione della ricerca e aperta all’innovazione. Come discusso sopra, sarà proprio l’integrazione nell’Eoc a garantire al Cct un futuro di successo. Forse pretestuose sono le dichiarazioni del gruppo di sostegno, perché sorge il dubbio che la levata di scudi sia a difesa di privilegi e di potere, sostenuta soprattutto da ambienti ideologicamente ostili agli enti pubblici. Anche il sostegno degli (ex-)pazienti ci sembra una inopportuna strumentalizzazione della loro buona fede e riconoscenza”.
Infine il messaggio al Consiglio di Stato che, in queste settimane sta svolgendo il ruolo di mediatore: “Auspichiamo una posizione chiara e tempestiva del Governo su una situazione, a nostro giudizio, altrettanto limpida. Altrimenti bisognerà spiegare al cittadino comune che l’antico proverbio “verba volant scripta manent” ha fatto ormai il suo tempo… e che in questo Paese, battendo la grancassa e dando fiato ai tromboni, si può far girare il mondo anche al contrario”.
I firmatari
Questi i firmatari dell’appello di Piattaforma sanitaria: “Dr. Hans Stricker, presidente Dr. Mario Alerci; Dr. Brenno Balestra; Isabelle Avosti Chopard, infermiera; Dr. Rolando Bardelli; Marina Carobbio Guscetti, Consigliera nazionale; Dr. Franco Cavalli; Dr. Guido Domenighetti; Dr. Michele Ghielmini; Dr. Davide Giunzioni; Gina La Mantia, deputata in Gran Consiglio; Dr. Alessandra Lombardi; Dr. Pietro Majno-Hurst; Dr. Claudio Marone; Dr. Giorgio Mombelli; Dr. Giorgio Noseda; Graziano Pestoni, Associazione per il servizio pubblico; Dr. Fabio Ramelli; Dr. Gian Antonio Romano; Dr. Beppe SavaryBorioli; Dr. Carlo Schönholzer; Dr. Cristiana Sessa; Dr. Claudio Städler; Michela Tomasoni-Ortelli, infermiera
La risposta di Grazie Cardiocentro
Il Gruppo Grazie Cardiocentro ha replicato alle accuse con un lungo post su Facebook: “Un gruppo di esponenti della sinistra e di medici - tra i quali molti alle dipendenze dell’Ente ospedaliero - ha fondato un comitato per chiedere che il Cardiocentro venga inglobato, senza discussioni, all’interno dell’EOC. Punto e basta.Tra gli aderenti, venuti allo scoperto attraverso una lettera pubblicata dal Caffè, non possiamo non notare anche la presenza di chi, 25 anni fa, si è battuto con tutte le sue forze affinché l’ospedale del cuore non vedesse mai la luce. Evidentemente l’umiltà di riconoscere un grossolano errore di valutazione, non riesce a trovare spazio neppure di fronte allo straordinario successo dal Cardio a vantaggio di tutti i pazienti ticinesi. Meglio cercare la rivalsa attesa da oltre due decenni, piuttosto che ammettere di essersi sbagliati…”
“Il nostro Gruppo - prosegue la presa di posizione - rispetta pienamente gli argomenti espressi da chi pensa che l’unico futuro possibile per l’ospedale del cuore passi attraverso una statalizzazione. Del resto, Grazie Cardiocentro, è nato proprio per promuovere un dibattito pubblico affinché la popolazione ticinese rifletta su quale sia la migliore soluzione per tutelare questo gioiello del nostro sistema sanitario. E i dibattiti, in democrazia, non si fanno da soli ma con chi non la pensa come noi.Ciò che troviamo grave, e inaccettabile, è la mancanza di rispetto che la controparte ha nei confronti degli oltre 1’000 cittadini che hanno aderito al nostro Gruppo”.
“Nella lettera pubblicata dal Caffè - scrive ancora Grazie Cardiocentro - viene infatti utilizzata l’arma della denigrazione. Si dice che i nostri argomenti sono “infondati e pretestuosi”, che vogliamo difendere “privilegi e potere”, che siamo “ostili agli enti pubblici”. Ma, cosa ben più grave, che i pazienti del Cardiocentro verrebbero strumentalizzati nella loro “buona fede e riconoscenza”. Purtroppo temevamo che qualcuno avrebbe presto utilizzato la diffamazione, come metodo per alzare il livello dello scontro e avvelenare la discussione. Non siamo sorpresi, ma dispiace e ferisce il fatto che a inoculare questo veleno verbale si prestino anche dei medici dell’EOC”.
“Per quanto ci riguarda - termina lo scritto - non scenderemo mai su questo terreno di scontro. Continueremo a portare avanti i nostri argomenti - che ci paiono sempre più solidi e convincenti - senza insultare la controparte e riconoscendo come interlocutori legittimi e in buona fede, coloro che hanno un’idea diversa dalla nostra sul futuro del Cardiocentro. La nostra azione è pro Cardiocentro e non sarà mai contro l’EOC. Cogliamo anzi l’occasione per ribadire, ancora una volta, la nostra ammirazione e la nostra gratitudine verso l’Ente, le sue eccellenze e i suoi collaboratori, per il lavoro che quotidianamente svolgono a favore dei cittadini del nostro Cantone”.