“Tra il silenzio della connivenza e il silenzio della convenienza. Tra chi sapeva, ma ha preferito tacere, e chi non ha parlato per trarne un vantaggio. Oggi si sta facendo pure luce su silenzi e ricatti che allargano lo scandalo e, semmai fosse possibile, rendono ancora più squallido l'orrore della pedofilia. A raccapricciare sono gli ultimi sviluppi dell'indagine: madre e figlio indagati per estorsione nei confronti di Bomio”. Così scriveva il 25 maggio 2012 Patrizia Guenzi su Il Caffé. Ma cosa ci celasse dietro a Flavio Bomio, qualcuno lo sapeva? Come mai, nonostante il vociferare dentro e fuori dalla piscina della capitale, nessuno, nemmeno la stampa, indagò?