POLITICA E POTERE
Magdalena Martullo Blocher: "Il Ticino, l'UE, la Libera circolazione, il nuovo Governo italiano, Cassis e il tasto reset, l'alleanza Lega-UDC: ecco cosa penso"
Intervista a tutto campo con la Consigliera Nazionale, figlia del leader dell'UDC: "Sono un’imprenditrice appassionata. Solo in caso di emergenza prenderei in considerazione una candidatura per il Consiglio Federale”.
di Andrea Leoni


Signora Martullo Blocher, che rapporto ha con il Ticino? Lo conosce? Lo frequenta?

“Lo frequento troppo poco rispetto a quello che vorrei e a quello che meritano le sue bellezze naturali. Le mie attività mi portano spesso nei Grigioni, a Berna e, evidentemente, all’estero. Sarò in Ticino il 15 settembre, dopo le vacanze estive. Con Marco (Chiesa, ndr.) stiamo organizzando un aperitivo a Giubiasco nel ristorante gestito dalla zia di mio marito. Sarà un piacere ritrovare il Canton Ticino e i ticinesi”.

 

I ticinesi aspettano da anni una soluzione nell'infinita vertenza fiscale con l'Italia. Purtroppo sembriamo ancora lontani da un accordo tra Berna e Roma. Dobbiamo rassegnarci ad attendere in eterno o, a suo avviso, il Consiglio Federale dovrebbe intraprendere azioni più incisive?

“Mi sembra che da parte svizzera vi siano tutti i motivi per richiedere una sollecita soluzione delle vertenze. Mi riferisco in particolare all’accesso ai mercati finanziari e alla sottoscrizione dell’accordo sui frontalieri. Il Ticino è stato costretto a concedere molto in passato, penso in particolare ai ristorni sull’imposta alla fonte, e subisce delle ripercussioni importanti sul suo mercato del lavoro. Il ceto medio soffre inoltre una forte pressione sui salari e l’effetto di sostituzione con personale proveniente dall’estero grazie alla libera circolazione delle persone. Questi sono i problemi che il Consiglio federale dovrebbe prendere a cuore e risolvere”.

 

Che opinione si è fatta del nuovo Governo italiano guidato da due forze anti-sistema come Lega e M5S?

“Non commento di solito ciò che accade in altri Stati, ma osservo che le forze politiche, al potere da anni in Italia, sono state nettamente sconfitte alle urne. La crisi della sinistra e del Partito Democratico, è simile a quella che abbiamo registrato anche in Francia. La gente vuole dei cambiamenti e i partiti storici hanno perso la capacità di convincere l’elettorato. Faticano a produrre soluzioni per il bene comune e ad essere credibili”.

 

Qual è il suo giudizio sul Consigliere Federale ticinese Ignazio Cassis dopo i primi mesi di attività?

“Noi abbiamo rispettato la formula magica e il Partito liberale radicale. Abbiamo scelto il candidato da loro proposto che meno si distanziava dalle nostre posizioni. Non sono tuttavia sorpresa che abbia delle posizioni differenti dalla nostre. Non è un Consigliere federale dell’UDC. Per giudicare il suo operato è ancora troppo presto, anche se non l’ho visto ancora schiacciare il pulsante “reset” che ci aveva promesso. È chiaro che noi siamo contrari a un accordo quadro con l’Unione europea! Un accordo quadro ci obbligherebbe a riprendere la legislazione europea senza poter battere ciglio. Tutto ciò che gli svizzeri deciderebbero e che non aggrada all'UE, sarebbe valutato da giudici stranieri. Ecco perché l'iniziativa per l’autodeterminazione che voteremo probabilmente a novembre è così importante. La nostra gente deve poter sempre avere l'ultima parola e non Bruxelles”.

 

La Libera circolazione è senza dubbio uno dei temi più sentiti in Ticino. Voi avete presentato un'iniziativa che chiede la disdetta di questo accordo. Sarà per voi la madre di tutte le battaglie rispetto alla questione europea?

“*Sono molte le battaglie che si stanno profilando. Penso però in particolare alla votazione sui cosiddetti giudici stranieri, nella quale ci impegneremo moltissimo. La nostra democrazia diretta dipende dal successo di questa iniziativa. Come Cantone di frontiera il Ticino poi è certamente più sensibile di altri al tema dell’immigrazione e vuole una Svizzera libera e indipendente. Una Svizzera nella quale il cittadino possa decidere del suo futuro. Sono certa che i ticinesi ci aiuteranno in tutte queste nostre battaglie! “

 

Come pensa che inciderà la conclusione della vicenda della Brexit sulla vostra proposta di Swisexit?

“La grande differenza tra il nostro Paese e la Gran Bretagna sta nel fatto che noi, al contrario di loro, non siamo membri dell’Unione europea. Difficile dire dunque se Brexit agevolerà le nostre discussioni con l’UE o le limiterà. La Svizzera continuerà come in passato ad avere relazioni economiche molto strette con il partner europeo ma gli svizzeri hanno già detto a chiare lettere che vogliono riprendere in mano le redini dell’immigrazione. Io rispetto il volere del Popolo e mi impegno affinché anche a Berna lo rispettino”.

 

Da imprenditrice non teme come molti suoi colleghi le ricadute economiche negative che potrebbe portare la fine della Libera circolazione?

“La nostra bilancia commerciale con l’UE è deficitaria, significa che importiamo di più dall'UE rispetto a ciò che l'UE acquista da noi. Creiamo posti di lavoro per circa 320.000 pendolari transfrontalieri. Abbiamo il maggior numero di brevetti pro capite in Europa. Uno dei più bassi tassi di disoccupazione, il più basso debito pubblico e i salari più alti. Come imprenditrice riscontro ogni giorno che se il prodotto è quello giusto, l’acquirente non bada all’indirizzo del mittente. I paesi europei vogliono commerciare con noi, a prescindere da ciò che dice Bruxelles. Non c'è motivo di temere l’UE!"

 

Tra meno di un anno in Ticino si voterà per le elezioni cantonali. L'UDC rischia di ritagliarsi ancora il ruolo di portatore d'acqua verso i "cugini" della Lega. Cosa pensa di questa alleanza?

“Credo che l’UDC possa essere determinante per la Lega in ambito cantonale e in molti Comuni. C’è poi un interesse reciproco nella congiunzione delle liste per l’elezione al Consiglio nazionale. I loro rappresentanti siedono d’altronde nel nostro gruppo. Noi abbiamo però bisogno di rappresenti UDC motivati e competenti in tutti e due i rami del Parlamento. Questo fa la differenza per un Cantone. Marco Chiesa, ad esempio, porta a Berna molte importanti rivendicazioni per il Ticino sia nella sua attuale funzione di Consigliere nazionale che di vicepresidente dell’UDC Svizzera”.

 

Come pensa possa credere l'UDC in Ticino con un ruolo così dominante nella vostra area da parte della Lega?

“Apprezzo molto l’energia del presidente Piero Marchesi e il lavoro del mio collega a Berna. Io credo che il successo non ti venga mai regalato. Bisogna lavorare duro. Bisogna guadagnare la fiducia degli elettori, essere affidabili e portare soluzioni ai problemi che stanno a cuore ai cittadini. Questo è ciò che è necessario fare per avere successo in politica e nella propria vita”.

 

Il suo cognome, l'essere figlia di suo padre, le ha indubbiamente portato numerosi vantaggi. Quali sono invece gli svantaggi?

“Io non la penso così. Sono un’imprenditrice per passione e non perché devo farlo per forza. Sono entrata in politica perché mi interessa la Svizzera, il mio Paese, e il suo futuro. Come ora non può andare avanti!”

 

Pensa che per lei, chiamandosi Blocher, sarà impossibile entrare un giorno in Consiglio Federale? Ammesso che lo desideri....

“L'UDC ha i due migliori Consiglieri federali dei sette in carica! Ueli Maurer resterà a lungo. In futuro, quando dovremo porci la domanda della sua successione sono certa che all’interno del Partito troveremo diverse personalità in grado di assolvere questo fondamentale ruolo. Come detto, sono un’imprenditrice appassionata. Solo in caso di emergenza prenderei in considerazione questo mandato”.

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