POLITICA E POTERE
Il turismo a Parmelin: "Serve il certificato 'Covid Free'"
Nel corso del quinto vertice sul turismo, richiesta anche la libertà di viaggio tra Paesi con un livello simile di rischio di contagio. Il settore alberghiero e quello della ristorazione hanno ricevuto un importo complessivo di 2 miliardi di franchi

BERNA - Il 5 maggio 2021 il presidente della Confederazione Guy Parmelin ha accolto i rappresentanti del settore turistico al quinto vertice sul turismo e li ha informati sugli orientamenti strategici che la Confederazione intende dare alla sua politica del turismo a partire dal 2022. Uno dei punti chiave sarà la gestione della crisi causata dalla pandemia di COVID-19. Il presidente prevede di attuare un pacchetto di misure di recupero per rilanciare la domanda turistica e mantenere l’attività innovativa delle imprese del settore.

In occasione del quinto vertice sul turismo, il presidente della Confederazione Guy Parmelin e i rappresentanti del settore del turismo hanno fatto un bilancio della passata stagione invernale. Nonostante la pandemia di COVID-19, le strutture delle località sciistiche hanno potuto rimanere aperte durante l’alta stagione. Nelle città, invece, il quadro si presenta a tinte decisamente meno rosee. Il trend negativo del 2020 si è mantenuto inalterato anche all’inizio del 2021. Grazie al miglioramento della situazione pandemica, ci si può tuttavia attendere una graduale normalizzazione delle attività turistiche nel resto dell’anno, anche se, probabilmente, si confermeranno le grandi differenze già rilevate tra una regione e l’altra.

Il Consiglio federale sta attuando misure di ampia portata a sostegno dell’economia, di cui beneficia anche il turismo. Dall’inizio della crisi, il settore alberghiero e quello della ristorazione hanno ricevuto un importo complessivo di circa due miliardi di franchi in indennità per lavoro ridotto. A questi si aggiungono gli aiuti stanziati per i casi di rigore, la metà dei quali – circa un miliardo di franchi – è andata, oltre che al settore della ristorazione, a quello degli alloggi.

Richieste del settore del turismo

In occasione del vertice, i rappresentanti del settore hanno espresso le proprie richieste sulla questione della libertà di viaggio, che possono essere riassunte in tre principali: in primo luogo, la libertà di viaggio tra Paesi con un livello simile di rischio di contagio; secondariamente, l’introduzione di un certificato «Covid Free», che permetterebbe alle persone vaccinate, guarite dal virus o negative a un test COVID-19 recente di attraversare il confine ed entrare e uscire liberamente da un Paese; e infine, la garanzia che questi certificati siano digitalizzati, standardizzati e riconosciuti a livello internazionale.

Strategia del turismo dal 2022 e misure di recupero

Il presidente Guy Parmelin ha informato i rappresentanti del settore sullo sviluppo della politica del turismo della Confederazione e sulle misure di recupero previste. La Segreteria di Stato dell’economia (SECO) sta preparando un rapporto sull’attuale strategia, che presenterà al Consiglio federale in novembre e nel quale confluiranno anche le basi strategiche per il periodo dal 2022. La strategia in corso, avviata nel 2017, si è sicuramente dimostrata valida. Tuttavia, dal prossimo anno la Confederazione intende concentrarsi maggiormente sull’aspetto dello sviluppo sostenibile e sulla revisione integrale, da effettuare entro il 2024, delle basi legali per l’attività di promozione del settore alberghiero tramite la Società svizzera di credito alberghiero (SCA).

Nell’ambito del suddetto rapporto, previsto per novembre, il presidente della Confederazione intende inoltre proporre al Consiglio federale misure di recupero per il turismo. Tali misure dovrebbero contribuire a rilanciare la domanda turistica e a mantenere intatta l’attività innovativa delle imprese del settore, aspetto fondamentale della competitività della Svizzera in quanto meta turistica.

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