La lettera a Daniele Picclauga: "Voglio essere sentito". Intanto febbrili trattative nelle stanze del Governo sullo scambio Zali-Gobbi: attesa per oggi la decisione
LUGANO/BELLINZONA - Colpo di scena. Un’espulsione che appariva come una semplice formalità, rischia di trasformarsi nell’ennesima matassa da sbrigliare in casa Lega. Eolo Alberti contesta infatti su tutta la linea il provvedimento che i vertici leghisti hanno deciso di sottoporre all’assemblea del Movimento, convocata da Daniele Piccaluga per domani.
Alberti, come anticipato dalla Regione, ha fatto sentire le sue ragioni in una lettera indirizzata al coordinatore e ad altri membri del gremio chiamato a decidere:“Caro Coordinatore della Lega dei Ticinesi - si legge nel testo - ho appreso da un tuo messaggio che, per la data del 10 luglio 2025, hai convocato un’assemblea straordinaria. Allo stesso modo ho appreso che all’ordine del giorno vi sarà la proposta della mia espulsione dal Movimento e dunque dall’associazione (Lega dei Ticinesi, ndr). Rilevo di non aver ricevuto, in qualità di socio, nessuna formale convocazione e neppure altro scritto o comunicazione personale indicante l’argomentazione, ovvero il motivo sulla base del quale sarà proposta all’assemblea la mia espulsione. Gli statuti della Lega dei Ticinesi prevedono l’espulsione solo di coloro i quali si siano resi indegni, con la loro condotta, di appartenervi (art. 8). Circostanza, questa, che io contesto possa essermi attribuita, riservandomi di contestarla anche in sede giudiziaria. Personalmente, mi interrogo piuttosto sui reali intendimenti e obiettivi di una tale iniziativa che, in quanto tale, già risulta oggettivamente gravemente lesiva della mia onorabilità”.
“Da un ventennio – prosegueAlberti – appartengo alla Lega dei Ticinesi. Ho sempre riservato al movimento, come a tutti coloro i quali si riconoscono e si adoperano per il perseguimento dei suoi scopi, la mia lealtà e il mio impegno coerente e trasparente, contribuendo così anche al suo successo: ti voglio ricordare che a Bioggio il nostro gruppo in pochi anni è passato da uno a quattro municipali (su sette) con chi scrive eletto ben tre volte sindaco e pure il più votato a livello ticinese. Chiedo pertanto di potere ricevere, prima della riunione assembleare e quindi della relativa delibera, un’informazione circostanziata, ossia il dossier completo, inerente alla trattanda in questione e che mi riguarda personalmente. In ogni circostanza e sede intendo e intenderò infatti avvalermi dei miei diritti e in particolare, ora, di quello di essere sentito. Diritto, questo, che la Lega dei Ticinesi, il cui scopo è la promozione di un movimento democratico dei cittadini, non dubito si curerà di garantirmi nelle modalità che richiedo perché io possa fare valere le mie ragioni”.
“Inoltre - conclude Alberti - e mi rivolgo a te che so essere persona estremamente sensibile e rispettosa degli umori della base, tanto è vero che hai menzionato il fatto di ‘essere stato fortemente sollecitato dalla base stessa’, di fare in modo che l’assemblea venga svolta in forma pubblica, affinché anche chi non ha diritto al voto possa almeno partecipare in qualità di uditore”.
Alla dirigenza della Lega restano poche ore per decidere come rispondere alle richieste di Alberti. L’assemblea, ricordiamo, sarà chiamata anche a ratificare le dimissioni dal Movimento di Sabrina Aldi.
Intanto fronte caldissimo anche a Bellinzona. È infatti attesa per oggi la decisione finale del Consiglio di Stato sulla questione arrocco Zali-Gobbi. Le voci da Palazzo parlano di fitte trattative alla ricerca di un difficile compromesso che possa portare a una soluzione concordata tra i ministri. Lo scambio di Dipartimenti, così come proposto dalla Lega, pare uno scenario quasi tramontato, al momento. Si ipotizzano terze vie, con scorporazioni parziali. Ma tutto resta aperto. La tensione è altissima e non si escludono sulla vicenda clamorose reazioni a catena, a dipendenza di quale sarà la decisione. Non resta che attendere ancora qualche ora.