"Il Consiglio di Stato e la maggioranza del Parlamento non hanno nemmeno provato a contenere la forza degli ospedali privati"
BELLINZONA - Il Partito socialista ha deciso di lanciare un referendum contro la nuova pianificazione ospedaliera, approvata solo ieri dal Parlamento. Lo ha comunicato oggi con la seguente nota stampa.
“La nuova pianificazione ospedaliera votata ieri rappresenta una chiara volontà di smantellare la sanità pubblica a favore del privato, un privato che già oggi in Ticino rappresenta una fetta sproporzionata di offerta ospedaliera se paragonata agli altri Cantoni svizzeri.
Nonostante una battaglia lunga, condotta in maniera seria e con costanza a difesa della qualità del servizio pubblico in ambito sanitario, non siamo riusciti a ottenere la maggioranza in Gran Consiglio. Il Consiglio di Stato e la maggioranza del Parlamento non hanno nemmeno provato a contenere la forza degli ospedali privati, anzi gettano le fondamenta per delle possibili collaborazioni con il privato attraverso partecipazioni azionarie.
Altri esempi del ridimensionamento del pubblico sono il declassamento degli ospedali di valle, Faido e Acquarossa, che vengono trasformati in istituti di cura. Nel caso di Acquarossa viene addirittura eliminata la specialità della geriatria, riconosciuta a livello svizzero come uno dei fiori all’occhiello della sanità cantonale.
La decisione scandalosa presa dalla maggioranza del Gran Consiglio adottando l’emendamento Foletti-Pini-Jelmini porterà a ulteriori peggioramenti e in sostanza apre le porte a un diverso finanziamento che domani chiamerà cittadini e Comuni al finanziamento dei letti AMI. La maggioranza leghista-liberale-pipidina ha ceduto di fronte alle pressioni delle assicurazioni malattia, nonostante i continui attacchi de “il Mattino” alle casse malati.
Oltre a ciò, la nuova pianificazione nel settore della psichiatria riduce i posti letto acuti della clinica psichiatrica cantonale di Mendrisio per attribuirne alle cliniche private.
Vista questa situazione insostenibile da più punti di vista e che relega l’interesse dei pazienti in secondo piano, lanceremo, insieme ad altre forze politiche, il referendum contro questa pianificazione, per garantire alle cittadine e ai cittadini di questo Cantone una sanità pubblica di qualità con delle basi solide anche per il futuro”.