SALUTE E SANITà
Un modello innovativo per il servizio di anestesiologia. Il dottor Claudio Camponovo racconta com'è nata e come funziona Hospita Suisse alle cliniche Ars Medica e Sant'Anna: "Siamo un team affiatato di medici e infermieri e gestiamo tra i sette e gli otto
Il direttore della struttura, Eolo Alberti: “Si trattava di gestire tutto il servizio di anestesiologia: non solo i medici, ma anche il personale infermieristico. Ecco come ci siamo organizzati".
“Hospita Suisse Anesthesia Care nasce per garantire l'eccellenza delle prestazioni anestesiologiche dei pazienti di tutte le discipline delle cliniche private Ars Medica e Sant’Anna. Le prestazioni anestesiologiche comprendono la valutazione preoperatoria, necessaria per preparare i pazienti all’intervento, la gestione intraoperatoria e la presa a carico dei pazienti nel periodo dopo l’intervento”.

Partiamo da qui, dal biglietto da visita che la società pubblica sul suo sito internet.

Hospita Suisse, si legge ancora, “è costituita da specialisti in anestesia, medicina d’urgenza, terapia del dolore e da personale infermieristico di anestesia. La disponibilità di un team di professionisti garantisce un servizio tempestivo e altamente qualificato”.

In un momento in cui la sanità, pubblica e privata, è spesso sotto accusa e si sente sotto scacco da parte della politica, le garanzie di qualità sono molto importanti per i pazienti. Soprattutto su un fronte delicatissimo, come quello dell’anestesia, che molti pazienti temono di più dell’intervento stesso.

Il dottor Claudio Camponovo dirige il settore di anestesiologia di Hospita Suisse Anesthesia Care SA (di cui è Presidente del CdA), della quale fanno parte altri undici medici anestesisti, formati in strutture ospedaliere svizzere.

Fino a sei anni fa Camponovo era viceprimario all’Ospedale Regionale di Lugano, in seguito ha scelto di passare al settore privato.

“Sono arrivato all’Ars Medica verso le fine del 2010 perché all’Ospedale regionale l’anestesia era stata trasferita sotto la responsabilità dei chirurghi e io non condividevo quella scelta – racconta -. C’era ancora Ermanno Sarra alla testa delle due cliniche, Ars Medica e Sant’Anna. Mi è stato affidato il compito di coordinare il servizio di anestesista in entrambe le strutture. Quando Sarra è morto in un tragico incidente, le cliniche sono state acquistate dal gruppo Genolier, che ha introdotto alcuni cambiamenti organizzativi. In questa fase è stato creato il servizio di Anestesia che raggruppava tutti i medici accreditati (indipendenti, ndr)”.

La società Hospita Suisse eisteva già e si occupava di commercializzare strumenti tecnochirurgici e di realizzare strutture sanitarie chiavi in mano. Camponovo, assieme ad Eolo Alberti, era già socio di Hospita Suisse Medical System. “Così – spiega il medico - abbiamo deciso di utilizzare questa società per gestire il servizio esterno di anestesiologia. Abbiamo iniziato con l’Ars Medica e, a distanza di pochi mesi, il modello è stato applicato anche alla Sant’Anna”.

“Si trattava di gestire tutto il servizio di anestesiologia – aggiunge Eolo Alberti, oggi direttore della Hospita Suisse, presieduta da Giorgio Grandini -: non solo i medici, ma anche il personale infermieristico. Quest’ultimo veniva in precedenza gestito direttamente dalla clinica, mentre i medici erano ‘accreditati’, secondo la formula classica in uso nelle cliniche private, quindi comunque indipendenti. Abbiamo così creato, accanto a Hospita Suisse Medical System, una nuova struttura (Hospita Suisse Anesthesia Care), per distinguere l’attività commerciale da quella dei servizi di anestesia”.

Prima della nascita di Hospita Suisse Anesthesia Care, dice Camponovo, “la situazione non era ideale. Spesso ci trovavamo in difficoltà con i turni, mancavano una gerarchia, delle direttive precise e una procedura comune. Anche le sinergie tra medici anestesisti ed infermieri non sempre erano ottimali. Abbiamo quindi riorganizzato il servizio, coinvolgendo tutti i dipendenti e creando un team affiatato. Conseguentemente il clima di lavoro è nettamente migliorato: va precisato che la società ha aderito da subito al Contratto collettivo delle Cliniche private, garantendo così una solida base ai collaboratori. Oggi gestiamo tra i 7 e gli 8mila pazienti all’anno che si sottopongono a interventi chirurgici e circa 11mila visite in Pronto soccorso”.

In Hospita Suisse Anesthesia Care sono stati inglobati anche i medici non specialisti che erano già attivi all’Ars Medica, quelli che si occupano della gestione del reparto e del Pronto soccorso.

“In questo modo –aggiunge Camponovo -, la nostra società garantisce, nel caso di Ars Medica, una copertura totale prima, durante e dopo  l’intervento. Il paziente arriva in Pronto soccorso, viene visitato dai nostri medici e, se le condizioni lo richiedono, inviato dallo specialista ortopedico. Quest’ultimo lo rimanda a noi per il pre-ricovero: il paziente torna in clinica per l’intervento, viene debitamente informato sulle tecniche e sugli effetti dell’anestesia, che suscita sempre un certo timore nelle persone. Viene quindi seguito in reparto dai nostri medici e dai nostri anestesisti, prima e dopo l’intervento. Alla Clinica Sant’Anna ci occupiamo invece di pura anestesia”.

In Svizzera la prima società organizzata sul modello di Hospita Suisse Anesthesia Care è stata la Narkose di Zurigo, che oggi opera anche in diversi altri cantoni fornendo servizi di anestesiologia, soprattutto ambulatoriali, o personale avventizio agli ospedali.

“Poco prima di noi –conclude Camponovo - era nata una società simile alla Clinique Générale di Friborgo, sempre nell’ambito del gruppo Genolier. Ora ci sono società di anestesiologia a Zurigo, Friborgo, Neuchâtel, Soletta ed in Vallese. Insomma, il modello si sta diffondendo a livello nazionale, e questo significa che funziona, anche perché contribuisce a ridurre i costi sanitari, ottimizzando le risorse e delegando a organizzazioni specialistiche un servizio tra i più delicati della medicina acuta”.

emmebi

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