Al Medicentro della Clinica Sant’Anna di Sorengo un team di specialisti è a disposizione di donne e coppie
SORENGO - In Svizzera un individuo su quattro soffre di infertilità. In tutto il mondo un numero crescente di coppie fatica a concepire (48 milioni secondo l’OMS). Le abitudini di vita attuali compromettono la capacità del nostro organismo di svolgere la funzione elementare della riproduzione: obesità, tabagismo, consumo di alcool, stress cronico e perturbatori endocrini, oltre a cause genetiche e disturbi dell’apparato riproduttore, sono alcuni tra i principali fattori che incidono sulla capacità riproduttiva di donne e uomini. Il 25% delle coppie che soffrono di infertilità, inoltre, presenta una concomitanza di fattori che inibiscono il concepimento.
La procreazione medico assistita (PMA) è l’approccio attualmente più diffuso nella società occidentale moderna, tanto che i centri specializzati si sono moltiplicati, negli ultimi anni, per far fronte a una domanda crescente. Secondo la medicina tradizionale, una coppia che fatica a concepire viene analizzata sia dal punto di vista femminile che da quello maschile, sotto molteplici aspetti. L'andamento ormonale è sicuramente uno dei più importanti in quanto, se anomalo, potrebbe giustificare la difficoltà ad ovulare o a mantenere determinati livelli di ormoni nella donna, o la presenza di spermatozoi non molto performanti nell’uomo.
L’agopuntura - che secondo la medicina tradizionale cinese mira a riportare in equilibrio l'organismo - come terapia non farmacologica, ha dimostrato di regolare il ciclo mestruale e l'ovulazione agendo sui sistemi endocrino e nervoso. Inoltre, è un efficace rimedio contro l'ansia e lo stress, che sono sia causa che conseguenza dell’infertilità. Agendo in modo del tutto indolore, essa permette di studiare il ciclo ovarico della donna al fine di migliorare la funzionalità ovarica e follicolare, mentre consente di migliorare la qualità e la quantità degli spermatozoi nel seme maschile. La coniugazione dei due differenti approcci, occidentale e orientale, e la collaborazione di molti ginecologi e biologi con specialisti di medicina integrata hanno portato ad oggi ottimi risultati, migliorando sensibilmente le probabilità di concepimento.
L’approccio alla terapia complementare viene inoltre sempre più richiesto dalle donne che, pur cercando disperatamente una gravidanza, hanno paura a sottoporsi ai trattamenti che la PMA tradizionale prevede.
L’agopuntore proporrà così un counseling e una serie di trattamenti, inizialmente settimanali poi con frequenza da stabilirsi, indirizzati sia alla donna che all'uomo, per aumentare le possibilità di successo e quindi di concepimento.
Durante la gravidanza, meraviglioso viaggio volto a dar vita alla propria creatura, che non è certo una malattia ma che puo’, talvolta, debilitare non poco la futura mamma, impedendole peraltro l'assunzione di numerosi farmaci potenzialmente dannosi per il feto, l'agopuntura si è rivelata rimedio efficace contro i malesseri tipici quali nausea, vomito, lombalgia, gonfiore alle gambe. Tra la 32° e la 34° settimana essa è utile per il rivolgimento del feto podalico. Durante il travaglio allevia i dolori delle contrazioni uterine e nel puerperio favorisce l'allattamento, influendo positivamente sulla produzione di latte.
Mediante il trattamento di questi disturbi in modo del tutto non invasivo e indolore, con l'utilizzo di aghi filiformi, si ristabilisce l'equilibrio energetico dell'organismo e quindi si alleviano i sintomi del malessere.
In particolare, i contesti più frequenti di applicazione sono:
- La nausea gravidica, una delle più comuni e spiacevoli condizioni del primo trimestre, che spesso fatica a risolversi perché i farmaci antiemetici disponibili non danno il sollievo desiderato. Rivolgendosi ad un agopuntore la futura mamma riesce a trovare quel beneficio tanto sperato, senza effetti sul bambino e senza il rischio di dover ricorrere all'ospedalizzazione per l'aggravamento del problema.
- Il reflusso gastro-esofageo, disturbo che interessa 1:3 gravide, soprattutto nelle ultime settimane di gestazione, rendendo impossibile l’assunzione di determinati cibi e costringendo al riposo in scomode posizioni, perché da sdraiate il problema si aggrava. Anche in questo caso l’agopuntura garantisce un sensibile miglioramento del disturbo, evitando l’assunzione di farmaci gastroprotettori.
- La lombosciatalgia, dolore ricorrente nel terzo trimestre a livello della fascia lombare e dovuto allo spostamento del baricentro ed alla postura che la donna in gravidanza assume per controbilanciare il peso della pancia che cresce. Questo disturbo, che sarebbe meno diffuso e spesso meno grave se vivessimo in una società meno sedentaria, non trova alcun tipo di rimedio nella farmacologia, quindi le future mamme si rivolgono spesso a ortopedici, chiropratici o fisioterapisti. Tuttavia, anche trattamenti di agopuntura riescono a garantire un netto miglioramento della condizione.
- Con l'approssimarsi del parto, trattamenti mirati favoriscono l’insorgenza spontanea del travaglio, soprattutto quando la gravidanza supera il termine, ma già a partire dalla 37esima settimana. Questo tipo di approccio aiuta a ridurre il numero delle induzioni del parto farmacologiche a cui sempre più spesso si fa ricorso.
Per tutte queste ragioni, negli ultimi anni l’agopuntura si sta rapidamente affermando come terapia complementare non farmacologica alternativa alla medicina occidentale tradizionale.
Il Medicentro della Clinica Sant’Anna, centro polispecialistico di recente apertura, dispone di un Ambulatorio di Medicina Tradizionale Cinese, dove terapisti specializzati si prendono cura delle problematiche di pazienti in gravidanza o con problemi di infertilità, ma anche di coloro che desiderano riequilibrare i flussi energetici del proprio organismo.