Pubblicato il resoconto dell'esercizio annuale del gruppo, caratterizzato dalla lotta al Covid e dall'acquisizione della proprietà della Santa Chiara
LUGANO - In data odierna la Clinica Luganese Moncucco ha presentato il resoconto del suo esercizio annuale. Il Covid, anche per il 2021, ha catalizzato l’attenzione della struttura che ha comunque saputo mantenere la propria progettualità raggiungendo alcuni significativi traguardi
Il 2021 della Clinica è stato caratterizzato da circa 6'700 i pazienti ricoverati e più di 22'000 casi trattati ambulatorialmente nei sei centri di competenza della Clinica. A questi si sommano più di 33'000 casi gestiti negli ambulatori specialistici e nei servizi diagnostici della Clinica.
Malgrado i persistenti vincoli posti agli spostamenti e all’accesso alla struttura, è stato possibile garantire in piena sicurezza a 224 collaboratrici e collaboratori, tra i quali vi sono apprendisti, allievi nel settore sanitario, medici in formazione e collaboratori in specializzazione, l’avvio o la continuazione di un percorso di formazione.
Per quanto riguarda il Covid, la Clinica è stata in prima linea fin dalla fine del febbraio 2020. L’impegno, proseguito per tutto il 2021, ha portato la Clinica Moncucco ad essere uno degli ospedali svizzeri che ha curato più casi Covid, permettendo così di maturare un’esperienza che anche in futuro sarà preziosa per la gestione delle malattie trasmissibili e dei pazienti gravi che necessitano il supporto delle cure intense.
Un sentito ringraziamento va a tutto il personale per l’impegno assunto e la professionalità dimostrata, alla popolazione e ai pazienti per la loro fiducia, alle autorità cantonali e in particolare ai vertici del DSS e all’EOC per il supporto e la stretta collaborazione mantenuta per due lunghi anni.
Il Presidente del Consiglio di Amministrazione, l’Avv. Dr. Mauro Dell’Ambrogio evidenzia: “Nel 2021, al perdurante impegno nella gestione ospedaliera degli ammalati di Covid, si è aggiunta l’acquisizione della Clinica Santa Chiara a Locarno. Sfide che hanno messo alla prova, in misura straordinaria, le capacità dei nostri collaboratori e dei nostri organi direttivi. Oggi la situazione è chiarita ed è stato possibile gettare le basi per una semplificazione dell'assetto societario e patrimoniale, grazie alla buona volontà di tutte le parti coinvolte. Entro la fine del 2022 Moncucco e Santa Chiara, continuando a presentarsi ciascuna sotto il proprio nome, potranno funzionare pienamente come gruppo.”
Il Direttore Camponovo informa che: “Oltre al Covid, la Clinica ha potuto raggiungere alcuni significativi traguardi, tra i quali: la certificazione quale Centro per la traumatologia dell’anziano, unico centro in Ticino e uno dei pochi in Svizzera; il rafforzamento dell’offerta oncologica in particolare per il trattamento dei tumori del tratto gastrointestinale e con l’integrazione di una specialista in genetica medica; la realizzazione di nuovi spazi per il Pronto soccorso, aperto 24/24; il rafforzamento delle competenze già presenti in Clinica nel campo della cardiologia e della neurologia; il riconoscimento quale centro di specializzazione per infermieri in cure intense”.
Sul fronte finanziario i conti 2021 chiudono con un utile d’esercizio pari a CHF 2.6 milioni, a riconferma che la Clinica è un’azienda finanziariamente solida, malgrado le tariffe applicate siano tra le più basse in Svizzera e nonostante l’aumento dei costi causato degli impegni assunti a seguito della pandemia.
Questo risultato permette di distribuire, in parte direttamente e in parte per il tramite delle due Fondazioni azioniste, importanti finanziamenti di pubblico interesse contribuendo allo sviluppo scientifico e sociale del nostro territorio e non solo.
Il rapporto di attività della Clinica, contiene importanti informazioni sull’offerta di cure garantita a tutta la popolazione ticinese, così come un bilancio sociale della propria attività. Per il secondo anno consecutivo la Clinica pubblica all’interno del rapporto d’esercizio anche un rapporto scientifico, a dimostrazione dell’impegno assunto anche nel campo della ricerca, questo grazie ad un contributo convinto di molti dei propri medici.