SALUTE E SANITà
Locarno e Mendrisio senza pronto soccorso pediatrico: da gennaio la chiusura dalle 22 alle 8
A causa della bassa affluenza i servizi verranno accentrati a Lugano e Bellinzona per accrescere qualità e sicurezza. Le critiche e la preoccupazione della politica
TiPress/Samuel Golay

BELLINZONA - A partire da gennaio, i pronto soccorso pediatrici di Locarno e Mendrisio chiuderanno tra le 22 e le 8, a causa della scarsa affluenza. Per contro, i servizi saranno accentrati nelle sedi di Lugano e Bellinzona in un’ottima di “miglioramento della qualità e della sicurezza”. La notizia era nell’aria da tempo ed è stata confermata oggi. Come si legge nel comunicato diramato dall’Istituto pediatrico della Svizzera italiana: “L’Istituto Pediatrico della Svizzera italiana (IPSI) dell’Ente Ospedaliero Cantonale (EOC), congiuntamente all’Ordine dei Medici del Canton Ticino (OMCT) e all’Associazione Pediatri della Svizzera italiana (APSI) e sentito il Dipartimento della Sanità e della Socialità (DSS), dal prossimo mese di gennaio darà avvio ad un progetto che tende a migliorare la presa in carico dei pazienti pediatrici. L’obiettivo è di accrescere la sicurezza e la qualità delle cure pediatriche urgenti facendo rete nel territorio e assicurando dei posti di lavoro per il personale curante ancora più attrattivi in futuro.

“Nei quattro Pronto Soccorso pediatrici degli Ospedali Regionali dell’EOC vengono effettuate circa 27'500 visite ogni anno, di cui 2/3 presso gli Ospedali Regionali di Lugano e Bellinzona e 1/3 negli Ospedali di Locarno e Mendrisio. In questi due ultimi presidi le visite avvengono per il 90% durante la fascia diurna-serale 08:00 – 22:00, mentre nelle restanti ore si presentano al PS pediatrico meno di due pazienti a notte. L’affluenza di casi molto limitata in queste sedi durante la notte non permette più di reperire personale adeguatamente formato per far capo alle richieste della popolazione: vi sono difficoltà a mantenere le competenze specifiche visto il numero basso di pazienti con perlopiù patologie di entità lievi. Tutto ciò rende i posti di lavoro sempre meno attrattivi per medici e infermieri, con crescenti difficoltà di reclutamento del personale che in futuro non potrà più mantenere le necessarie competenze specialistiche e la dovuta motivazione, il che non permette di garantire la qualità e la sicurezza delle cure”.

“Nell’intento di attivare un’offerta pediatrica più efficace e incisiva, con l’obiettivo di garantire anche in futuro un’ottima sicurezza e una migliore qualità delle cure ai giovani pazienti della Svizzera Italiana, l’EOC ha promosso negli scorsi mesi diversi incontri con l’OMCT, con l’APSI, con diversi pediatri nei vari distretti del territorio e con i servizi del DSS al fine di costruire insieme una soluzione a favore dei pazienti pediatrici e delle loro famiglie, solida, sostenuta dai diversi attori coinvolti e al passo con i tempi della moderna medicina pediatrica”, si legge nel comunicato.

“La rimodulazione prevede nelle sedi dell’Ospedale La Carità di Locarno e dell’Ospedale Beata Vergine di Mendrisio la presenza di pediatri qualificati nelle ore di apertura dei PS pediatrici tutti i giorni della settimana tra le ore 08:00 e le ore 22:00, con la possibilità di anticipare o posticipare la fascia oraria di 14 ore di apertura, sulla base di eventuali necessità del territorio. Nella fascia oraria notturna, oltre ai PS dell’Ospedale San Giovanni di Bellinzona e dell’Ospedale Civico di Lugano, restano garantiti il picchetto telefonico specialistico dell’IPSI così come, in via eccezionale, l’accoglienza e l’iniziale valutazione di pazienti pediatrici presso i PS per adulti delle sedi di Locarno e Mendrisio. Questi servizi potranno dare le indicazioni necessarie, prestare i primi soccorsi e, se del caso, attivare i servizi d’urgenza necessari al trasferimento nel polo pediatrico con tutti gli specialisti a disposizione per una presa in carico rapida e multidisciplinare. Presso le sedi EOC di Locarno e Mendrisio verrà inoltre mantenuta l’offerta degli attuali Reparti per la degenza pediatrica (due/tre letti) e dei servizi di Neonatologia legati alle rispettive maternità”.

Parallelamente, grazie al coinvolgimento attivo dei pediatri, continuerà a essere assicurato il servizio dei picchetti pediatrici sul territorio in orario notturno (ore 22:00-8:00), attivabili attraverso i consueti canali di contatto telefonico di soccorso (guardia medica) in modo da assicurare una presa in carico ottimale dei pazienti pediatrici sull’intero arco temporale delle 24 ore al giorno, 7 giorni su 7.

“Questa rimodulazione dei servizi non comporterà, infine, ripercussioni sull’organico - assicura l’EOC - Al contrario le risorse di personale attuali verranno confermate e valorizzate, offrendo condizioni di impiego più razionali e posti di lavoro più attrattivi anche per nuove collaboratici e nuovi collaboratori”.

Le reazioni della politica non si sono fatte attendere. L’MPS critica aspramente la decisione dell’EOC inoltrando un’interrogazione al Governo a firma di Matteo Pronzini e Giuseppe Sergi.

“Sono ormai più di dieci anni che EOC e CdS portano avanti una strategia finalizzata alla centralizzazione / cantonalizzazione in una sola, massimo 2 strutture ospedaliere. La chiusura notturna dei Pronto Soccorso pediatrici e degli ospedali di valle è solo il primo passo. Se si permetterà a EOC e CdS di proseguire, al prossimo giro si procederà al declassamento dei Pronto Soccorso nel loro complesso, alla chiusura dei reparti di maternità in alcune regioni e altro ancora. Tale logica non può essere accettata”.

Già lo scorso 24 gennaio, L’MPS aveva inoltrato un’iniziativa parlamentare intitolata “I Pronto Soccorso servono se sono aperti”, nella quale veniva chiesta una modifica della LEOC per introdurre in modo chiaro il principio dell’apertura 24 ore su 24 dei PS regionali e di zona e in modo specifico che negli ospedali regionali (dunque anche a Locarno e Mendrisio) fosse garantito un Pronto Soccorso pediatrico 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Con l’interpellanza odierna, Pronzini e Sergi chiedono al Consiglio di Stato:

- Il DSS ha messo al corrente il Governo di questa scellerata decisione di chiudere i PS pediatrici durante la notte?

- Non ritiene necessaria una chiara e precisa presa di posizione per annullare tale decisione. E se no, per quali ragioni?

Profonda preoccupazione riguardo tale decisione anche da parte della Lega dei Ticinesi, che attraverso una nota stampa lancia un grido d’allarme: “Non sarà un primo passo per smantellare la pediatria e poi la maternità?”. Il Movimento di via Monte Boglia rimarca che la tutela dei cittadini è un valore fondamentale e che l'accessibilità ai servizi sanitari deve essere garantita in qualsiasi momento, compresi gli orari notturni, in quanto “le urgenze mediche non rispettano gli orari e possono verificarsi in qualsiasi momento. Nel caso delle emergenze pediatriche, la rapidità di intervento può fare la differenza tra la vita e la morte. La presenza di un pronto soccorso aperto 24 ore su 24 garantisce un'assistenza immediata e professionale, salvaguardando la salute dei nostri bambini”.

“La paventata chiusura - scrive ancora la Lega - potrebbe inoltre avere conseguenze negative per le famiglie e per l'intera regione. In caso di emergenze notturne, le famiglie saranno costrette a percorrere distanze maggiori per raggiungere il pronto soccorso più vicino, con il rischio di ritardi nell'assistenza (pensiamo al traffico!) e di gravi complicazioni per i pazienti pediatrici”.

 

 

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