ANALISI
Locarno, che figata! Il nuovo Moon&Stars, che ingloba largo Zorzi, è un modello vincente. Non solo musica ma anche street food di qualità, e senza denaro contante. Conferma di una città innovativa, progettuale, viva. Grazie al gruppo Energy, certo, ma anc
Sarà forse anche perché Locarno ha il vantaggio di essere ‘periferica’, risparmiata dai nefasti riflettori della politichetta di piccolo cabotaggio, dai veti incrociati, dalle interrogazioni un tanto al chilo, dai mugugni permanenti, dai cannoneggiamenti da batterie campali che distruggono invece di costruire. Sarà forse anche per questo. Ma così è… A Locarno si respira un’aria buona
foto: TiPress/Samuel Golay
di Marco Bazzi

Una vera figata. Quello che ha messo in piedi a Locarno il Gruppo Energy, rivoluzionando il concetto di Moon&Stars, che era decisamente stantio, è un esempio di come si possono (e di come si dovrebbero) sviluppare in Ticino dei progetti e degli eventi turistici. Idee, creatività, innovazione…

E qualcuno, tra i personaggi che in città contano, ha detto: “Dovevano arrivare gli zurighesi a insegnarci come far vivere Locarno…”.

Insomma, lo strafalcione del ‘Arrividerci’ che ha suscitato un po’ di ilarità alla vigilia dell’evento, è ampiamente perdonato.

Al di là dei concerti e dei nomi in cartellone – fantastico Sting, che ieri sera ha portato in piazza Grande 8'500 spettatori -, sui quali si può sempre discutere, e ognuno avrà la sua opinione, al di là del palco, progettato in modo razionale e stiloso, con la maxi torre a tre piani dell’area ‘vip’, la grande idea è stata quella di estendere l’evento su largo Zorzi, naturale prolungamento della piazza.

Gli organizzatori hanno messo in piedi una catena di street food di qualità, con al centro un secondo palco dove suonano gruppi ‘minori’, e la gente ha risposto alla grande.

Si calcola che la sera del concerto di Zucchero tra piazza e largo Zorzi ci fossero oltre 20'000 persone. Ciliegina sulla torta: la grande ruota illuminata, dall’alto della quale si gode una vista panoramica sulla città e sul lago.

È un modello che si potrebbe replicare, per esempio a Natale, organizzando un mercatino che sia il prolungamento di ‘Locarno on Ice’, finora limitato alla piazza, e che consentirebbe alla città di inserirsi nel circuito europeo dei mercatini natalizi.

Ma i grandi spazi di largo Zorzi potrebbero essere usati anche durante il Festival del film, spostando finalmente il baricentro degli eventi paralleli verso il lago – sfruttandone il fascino - e ridimensionando la rotonda di piazza Castello, che nelle sere d’afa sembra una sauna in una scatola di sardine che puzza di griglia e di vapori di cucina…

In più, per evitare gli incassi ‘in nero’ – eterno problema in questo tipo di eventi - è stato eliminato il pagamento in contanti: in largo Zorzi si mangia e si beve soltanto utilizzando una tessera prepagata. In altre parole: i gestori dei ‘food track’ non incassano direttamente, ma ricevono il saldo dall’organizzazione, che trattiene una percentuale sulla cifra d’affari generata. Tutto chiaro, pulito, onesto, come dovrebbe essere.

Bastava pensarci, no? Certo, ma il problema è proprio questo: che bisogna iniziare a pensare e non solo a fare tanto per fare… O a rifare cose già fatte. Non basta più riempire le piazze tanto per riempirle. E ci vogliono ordine e trasparenza nella gestione finanziaria degli eventi di grande richiamo.

Se è vero che il nuovo concetto di Moon&Stars è merito del gruppo Energy, è anche vero che Locarno si conferma, ancora una volta, una città innovativa, progettuale, viva. Prendiamo per esempio le mostre organizzate alla pinacoteca di Casa Rusca, con l’ultima perla di Robert Indiana, ma anche i progetti di sviluppo urbano su cui si sta lavorando, il nuovo Palacinema, la riforma dell’amministrazione pubblica, con puntuali verifiche di qualità, e la rigorosa gestione finanziaria… In questo contesto rientra anche, in parallelo, la gestione della promozione turistica da parte dell'Organizzazione Lago Maggiore, che l’anno scorso ha portato il Locarnese sul podio assoluto a livello nazionale in termini di crescita.

Il premio di questo cambiamento di marcia va attribuito, senza eccedere in elogi, a un Municipio ‘giovane’ e solido, al cui interno, al di là di qualche naturale scaramuccia, la volontà di fare prevale sui personalismi, sulle polemicucce o sugli interessi di bottega elettorale. Sarà forse anche perché Locarno ha (in questo caso) il vantaggio di essere ‘periferica’, risparmiata dai nefasti riflettori della politichetta di piccolo cabotaggio, dai veti incrociati, dalle interrogazioni un tanto al chilo, dai mugugni permanenti, dai cannoneggiamenti da batterie campali che distruggono invece di costruire. Sarà forse anche per questo. Ma così è… A Locarno si respira un’aria buona.

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