Omicidio intenzionale? Ma se anche fosse solo colposo potrebbe andare in concorso con l'articolo 90 di Via Sicura - "Chiunque, violando intenzionalmente norme elementari della circolazione..." -. Così, il pirata che ha ucciso Andrea Tamborini rischia fino
ANALISI - Avevamo già affrontato il tema – omicidio volontario o colposo – qualche mese fa, prendendo spunto dalla morte dell’uomo colpito da un giovane fuori da una discoteca di Gordola. Proviamo ora a fare qualche ipotesi su questo caso, perché qui c’è un articolo in più da invocare, che discende dal pacchetto ‘Via Sicura’.
“Omicidio intenzionale per un incidente stradale: una prima in Svizzera” (ndr: ma non siamo sicuri che lo sia davvero), scriveva l’altro giorno sulla sua bacheca Facebook l’avvocato Tuto Rossi.
Già, quel reato, ipotizzato dal procuratore capo Nicola Respini nei confronti del 36enne di Arbedo che venerdì scorso
, è inusuale per un incidente stradale.
C’è comunque sempre il subordine dell’omicidio colposo, e poi ci sono la “grave infrazione alla Legge sulla circolazione e la pirateria stradale”.
È chiaro: l’omicidio intenzionale è il reato che si imputa a chi impugna una pistola o un coltello e ammazza qualcuno. Presuppone l’intenzione di uccidere. Si può sostenere in un caso del genere?
Recentemente in Italia c’è stato un caso simile: la Procura di Torino ha accusato il conducente di un furgone di omicidio volontario per aver ucciso una ragazza. Il dibattito è aperto. È ‘politico’ e giuridico insieme.
, fors’anche come semplice segnale forte della Pubblica accusa, sa perfettamente che sarà molto difficile sostenerlo alla fine dell’inchiesta e portarlo in Tribunale. Però, considerata la gravità delle circostanze – il tenore alcolico superiore al 2 per mille dell’uomo che ha ucciso Andrea, la sua guida spericolata fino al momento del sorpasso a destra in autostrada che ha provocato l’incidente -, è stato a nostro avviso giustamente proposto.
Ora, senza essere forcaioli, il timore è che chi ha causato questa tragedia se la cavi con poco… Vero,
dell’uomo almeno fino al 15 dicembre. Un altro segnale importante. Ma poi, come andrà a finire? In un semplice e generico omicidio colposo?
Proviamo ora a fare qualche ipotesi su questo caso, perché qui c’è un articolo in più da invocare, che discende dal pacchetto ‘Via Sicura’.
Premettiamo che la battaglia di liberatv contro ‘le purghe di Via Sicura’ non riguarda le sanzioni previste per i veri pirati della strada, ma l’applicazione automatica e ‘tabellare’ delle pene, che non lascia potere di apprezzamento ai giudici, e soprattutto le misure amministrative e sanitarie – vedi medico del traffico -, coattive e umilianti, che colpiscono indiscriminatamente tutti coloro che vengono pizzicati al volante con un tasso alcolico superiore allo 0,8 per mille, o che dimostrato una presunta ‘inattitudine alla guida’.
Le persone intelligenti capiscono perfettamente la differenza. Gli imbecilli no, e non vale nemmeno la pena di spiegargliela.
Proviamo adesso a capire quanto rischia il pirata di Sigirino.
Probabilmente verrà portato in aula con l’accusa di omicidio colposo, che prevede una condanna fino a tre anni. L’omicidio volontario, che rientra giuridicamente nel campo dell’intenzione, in questo caso sarebbe comunque per ‘dolo eventuale’ (l’autore avrebbe dovuto presumere o mettere in conto che…). L’omicidio colposo presuppone invece una semplice negligenza.
Ma c’è la possibilità che il ‘colposo’ diventi un reato in concorso alla violazione dell’articolo 90 cifra 3 di ‘Via Sicura’. Che recita: “È punito con una pena detentiva fino a quattro anni chiunque, violando intenzionalmente norme elementari della circolazione, corre il forte rischio di causare un incidente della circolazione con feriti gravi o morti, segnatamente attraverso la grave inosservanza di un limite di velocità, l'effettuazione di sorpassi temerari o la partecipazione a gare non autorizzate con veicoli a motore”.
Ed ecco che ritorna, in quel "violando intenzionalmente", il principio dell'intenzionalità. A parte le gare, sembra un articolo scritto apposta per il pirata della strada che ha ucciso Andrea Tamborini.
Quindi, se questo articolo venisse messo in concorso con l’omicidio colposo, il 36enne potrebbe essere condannato a una pena fino a 6 anni, alla quale si arriva, appunto, applicando il principio del ‘concorso’, vale a dire moltiplicando una volta e mezzo la pena massima prevista dall’articolo 90 di ‘Via Sicura’: 4 anni + 2.
Ovviamente si tratta di ipotesi giuridiche, comunque non campate in aria ma che formuliamo dopo aver parlato con esperti di diritto penale.
Tornando alle riflessioni di Tuto Rossi, l’avvocato scrive: “L’accusa è tremenda e mostra l’evoluzione drammatica del codice penale. L’automobilista che ha commesso l’irreparabile non è salito in macchina con l’intenzione di uccidere. Vedremo cosa dirà l’inchiesta.
Vorrei tuttavia che analoga severità sia applicata a chi va in discoteca con il coltello in tasca. L’automobile non è fatta per uccidere, il serramanico invece sì.
Auspico che il Ministero pubblico applichi la medesima severità anche nei confronti di chi gira armato di coltelli a farfalla, serramanico o altro. A loro sì che bisogna dare subito l’accusa di atti preparatori di omicidio intenzionale. Subito, anche se il coltello non l’hanno ancora usato. Il reato grave è già di infilarselo in tasca!”.
E su questo punto gli diamo ragione in linea di principio, comprendendo che la sua è una provocazione. È ora di iniziare a punire duramente, severamente e senza attenuanti chi mette in pericolo, attenta o disprezza la vita altrui, perché la vita è il bene più prezioso da proteggere. In qualunque società.