La consulente di immagine: "Anche in Ticino è cresciuta la richiesta di professionisti che accompagnano i politici a presentarsi nella loro luce migliore"
BELLINZONA - La campagna elettorale sta scaldando i motori in vista del 2 aprile, quando si sapranno nomi e cognomi di coloro che sederanno per i prossimi quattro anni in Governo, dove pochi sono i dubbi, e in Gran Consiglio, dove invece i giochi sono molto aperti.
Carmela Fiorini, nella sua attività di consulente in comunicazione e immagine - info@vertere.ch - segue anche alcuni candidati. “Mi sono avvicinata al Coaching durante il primo lockdown - spiega -. Ho quindi deciso di seguire una formazione, peraltro in linea con la mia laurea in Comunicazione, e successivamente aprire la mia attività come indipendente, che per ora si affianca all’altra, che mi occupa a tempo parziale, presso il Dipartimento della sanità e della socialità”.
E allora, la prima domanda è: quanto conta l’immagine per chi si propone al pubblico per una carica politica?
Guardi, contrariamente a quanto dice il proverbio, l’abito fa il monaco! La scienza ci dice che il nostro cervello impiega meno di 2 secondi per decidere se chi hai davanti ti piace, e se ti puoi fidare di lui. I politici quindi in prima battuta sono giudicati in base alla loro capacità di risultare gradevoli, e solo in un secondo tempo saranno considerati per ciò che diranno. Ecco perché è fondamentale sapersi presentare con appeal, senza ovviamente snaturarsi. È importantissimo restare coerenti con sé stessi e, nel contempo, far emergere la parte migliore di sé, risultando interessanti e mantenendo attivo l’interesse di chi ascolta. Insomma, un esercizio complesso per chi non ha famigliarità con pubblico e telecamere. Per questo anche in Ticino è cresciuta la richiesta di professionisti che accompagnano i politici a presentarsi nella loro luce migliore.
Quali sono le loro richieste principali?
Come gestire la paura di parlare in pubblico. Come realizzare discorsi ben strutturati e incisivi dal profilo linguistico. Come stare sul palco, e infine come valorizzarsi attraverso l’abbigliamento. Un politico può avere idee fantastiche e ben articolate nella sua testa, ma la paura lo può bloccare, impedendogli di essere convincente.
E lei cosa fa concretamente?
Divento una sorta di angelo custode/coach che consiglia e accompagna il candidato o la candidata. La consapevolezza è la base di partenza. Attraverso una consulenza a 360 gradi identifico le peculiarità della persona, sia estetiche, sia caratteriali, e poi realizzo un modello personalizzato per lei. Poi lavoriamo insieme, facendo del coaching, per superare gli atteggiamenti depotenzianti.
Alcuni consigli utili che darebbe ai politici?
La politica è passione, trasmettetela mentre parlate in pubblico, variate il tono della voce e fate pause strategiche. l discorsi mono-tono, lo dice la parola, sono monotoni! Nei dibattiti non rispondente mai a un avversario politico iniziando le frasi con “no, ma, però”, perché così acuite il contrasto e la distanza tra voi. Invece un bravo politico sa convincere l’avversario e portarlo dalla sua parte. Scegliete con cura le parole che utilizzate perché evocano emozioni sia in voi, sia in chi vi ascolta, quindi utilizzate parole che creano belle emozioni, dipingete scenari positivi. Non finti però, mi raccomando. Siate voi stessi, vestitevi in modo da sentirvi a vostro agio e coerenti con la vostra personalità, sempre nel rispetto dell’etichetta istituzionale in cui vi troverete. Se siete tipi sportivi, non ostinatevi a mettere la cravatta, perché si vede lontano un miglio che siete impacciati. Meglio una giacca di buon taglio e una bella camicia. Stessa regola anche per le signore, ho visto candidate trasformate in “vamp”, praticamente irriconoscibili al supermercato. Infine, sorridete, guardate le persone negli occhi, stringete le mani con vigore (ma non troppo!) e soprattutto, fate tesoro degli incontri che farete in questi mesi. La ricchezza dell’esperienza sta soprattutto nel viaggio, più che nella meta.